ECCO LA RIVOLUZIONE IN RAI: DUE PUNTI DI SHARE IN MENO

In autunno la tv di Stato ha perso 700mila spettatori serali rispetto allo scorso anno. Crescono Canale 5, La7 e Sky

campo dall'ortoLa Rai quest’autunno ha perso circa 700mila spettatori in prima serata, la fascia oraria più importante, rispetto alla stessa stagione dello scorso anno. Un dato impressionante soprattutto in considerazione delle promesse fatte dalla nuova dirigenza della tv pubblica di straordinari e rivoluzionari cambiamenti.
In effetti, di evoluzioni ce ne sono state, soprattutto nella parte tecnologica: è di questi giorni il lancio della nuova app di RaiPlay, operazione di cui il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto va giustamente fiero che ha portato le reti pubbliche più vicine a quelle dei competitor.
Il fatto è però che la sostanza, il core business, l’essenza, la cassaforte, come la si voglia chiamare, di una televisione resta unicamente l’apprezzamento da parte del pubblico. Che si misura, ancora e soltanto, con i dati Auditel, i quali a loro volta decretano il successo o meno di programmi e soprattutto l’ammontare degli investimenti pubblicitari. Dunque, a stagione autunnale conclusa (ora è cominciato il periodo delle feste natalizie) si possono tirare le somme delle strategie scelte da questa dirigenza: la programmazione del 2015 era stata decisa ancora dalla precedente gestione con direttore Luigi Gubitosi. In questi mesi si è fatto un gran parlare di alcuni programmi flop, ma l’importante è vedere come questi si traducono in risultati complessivi a fine stagione. E, dunque, come mostrano i grafici pubblicati in questa pagina, i segni per la Rai sono quasi tutti negativi, per Mediaset sono in parte positivi e in parte negativi, e invece segnano «più» altre reti come Sky e La7. Il periodo considerato in questa analisi va da metà settembre a metà dicembre: le settimane televisivamente più importanti. Prendendo in esame il prime time (fascia oraria dalle 20,30 alle 22,30, di maggiore ascolto) si vede che la Rai nel complesso (tutti i canali, anche i tematici) perde l’1,3 per cento (che valgono i 700mila spettatori di cui dicevamo sopra) rispetto allo stesso periodo dell’autunno scorso. In particolare è la rete ammiraglia a perdere più di tutti: meno 1,6 per cento di share che equivale a 600mila persone. Mentre gli altri canali generalisti guadagnano qualche decimale: lo 0,3 Raidue e lo 0,4 circa Raitre. Se si prende in considerazione l’intera giornata il discorso non cambia molto con la tv pubblica che perde ben due punti percentuali, Raiuno un punto e mezzo e Raidue circa mezzo punto. Il tutto a fronte del diretto concorrente, Mediaset, che, nel suo totale, guadagna quasi un punto nelle 24 ore, mentre ne perde mezzo nel prime time e con l’ammiraglia Canale 5 che cresce in entrambe le fasce Auditel. A crescere sono soprattutto le altre reti: in primo luogo Sky (considerati i canali propriamente di Murdoch) che segna un più uno per cento di grande peso visto che, per esempio in prima serata, passa più o meno dal 7 all’8 per cento e nel totale 24 ore dal 6 al 7 per cento. In crescita di mezzo punto percentuale anche La7 che ha goduto di un autunno di grandi sconvolgimenti politici, manna per una programmazione basata sull’informazione. E pure riscontrano segnali positivi i canali di «nuova generazione» come Tv8 nato dalle ceneri di Mtv e acquisito da Sky e il Nove, ex Deejay nel bouquet del gruppo Discovery. E la situazione non cambia molto se si considera l’intero anno solare: è vero che la Rai è cresciuta in complesso di circa lo 0,3 per cento in prime time (e ha perso solo mezzo punto nelle 24 ore) ma considerando che quest’estate ha trasmesso le Olimpiadi e i Mondiali di calcio, avrebbe dovuto fare una performance migliore.

Laura Rio, il Giornale

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