La Mostra di Venezia comincia a svelare il programma a partire dalla sezione collaterale della Settimana della Critica, che schiera lungometraggi e cortometraggi di autori emergenti. Tra i titoli più attesi, sono diversi i film italiani, da The Book of Vision prodotto da Malick al film di Mauro Mancini con Alessandro Gassmann, passando per un documentario del nipote di Rossellini e al nuovo corto di Giorgio Diritti.
La Mostra di Venezia 2020 inizia a scoprire le carte con la presentazione del programma che animerà la 35esima Settimana Internazionale della Critica. Sezione indipendente rispetto all’organizzazione della Mostra stessa (il cui programma verrà svelato dalla conferenza stampa del 28 luglio), schiera sette lungometraggi in concorso, sette cortometraggi e i titoli di apertura e chiusura, diretti da autori emergenti e scelti dal Sindacato nazionale critici cinematografici italiani.
Ricordiamo che la 77a Mostra di Venezia si terrà regolarmente al Lido, con meno film del consueto e tutte le norme di sicurezza dovute all’emergenza da coronavirus.
La selezione scelta sotto la guida del direttore Giona A. Nazzaro parte dal film d’apertura “The Book of Vision” dell’italiano Carlo S. Hintermann. Co-produzione di Italia, Regno Unito e Belgio (nel cast anche Filippo Nigro), vede una giovane dottoressa in connessione spirituale con gli scritti di un medico prussiano del 700. L’elemento interessante è la presenza di Terrence Malick in veste di produttore esecutivo. La chiusura è invece affidata a “The Rossellinis” di Alessandro Rossellini, documentario dedicato alla celebre famiglia tanto legata alla storia del cinema italiano: il regista è nipote di Roberto Rossellini e figlio di Renzo. Per quanto riguarda il concorso, spicca un altro italiano, “Non odiare” di Mauro Mancini, con Alessandro Gassmann: è la storia di un chirurgo di origine ebraica che soccorre un uomo vittima di un incidente ma lo lascia al suo destino quando scopre una svastica tatuata sul suo petto. In preda ai sensi di colpa, cerca di aiutare i suoi figli, fino a quando arriverà il momento di affrontare le sue responsabilità. Concorrono anche “50 or Two Whales Meet at the Beach” di Jorge Cuchi (Messico), “Ghosts” di Azra Deniz Okyay (Turchia, Qatar), “Bad Roads” di Natalya Vorozhbit (Ucraina), “Shorta” di Anders Ølholm e Frederik Louis Hviid (Danimarca), “Topside” di Celine Held e Logan George (USA), “The Flood Won’t Come” di Marat Sargsyan (Lituania).
Per quanto concerne invece i corti, la selezione parte dal film d’apertura “Les Aigles de Carthage” di Adriano Valerio e si chiude con “Zombie” di Giorgio Diritti, ritorno del regista a brevissima distanza dal pluripremiato “Volevo nascondermi”. Concorrono invece “Accamòra (In questo momento)” di Emanuela Muzzupappa, “Adam” di Pietro Pinto, “Finis terrae” di Tommaso Frangini, “Gas station” di Olga Torrico, “J’ador” di Simone Bozzelli, “Le mosche” di Edgardo Pistone, “Where The Leaves Fall” di Xin Alessandro Zheng.
I sette film concorrono al Gran Premio Settimana Internazionale della Critica, realizzato grazie al sostegno di Comune di Taranto e assegnato da una giuria internazionale composta da Wendy Mitchell, Eugenio Renzi e Jay Weissberg. Gli altri premi sono il Premio Circolo del Cinema di Verona, assegnato da una giuria composta da soci under 35 del Circolo di Verona e destinato al film più innovativo, il Premio Mario Serandrei – Hotel Saturnia per il Miglior Contributo Tecnico, sponsorizzato dall’Hotel Saturnia di Venezia e assegnato da una commissione di esperti, oltre al Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” comune anche alle altre sezioni competitive del festival. La selezione della Settimana della Critica è stata curata da Giona A. Nazzaro, Paola Casella, Simone Emiliani, Beatrice Fiorentino e Roberto Manassero.
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