PARAMOUNT CHANNEL E LA RIVINCITA DELL’INTRATTENIMENTO SERIALE

paramount(Tiziano Rapanà) Ormai le serie tv sono l’intrattenimento per le persone presuntuosamente intelligenti. E permettetemi questa impertinente valutazione di tracotanza, che è dovuta all’insopportabilità della celebrazione di serial come House of Cards o Il trono di spade, che sono solo delle raffinate soap opera e nulla più. E sia ben chiaro: non vi è nulla di sbagliato o malvagio a organizzare delle architettoniche telenovele. Tuttavia la sopravvalutazione che le stesse stanno ricevendo è, ripeto, insopportabile. E’ una meraviglia, è un capolavoro, è una leccornia, etcetera e via discorrendo, i critici fanno ormai a gara a sperticare le più mirabolanti lodi. E lo spettatore supponente approva, sicchè il complimento del critico certifica la sua intelligenza e la sua fine selezione di seguitazioni di prodotti seriali “d’autore” o comunque “di eccelso livello”. E per carità di questi ultimi ne è piena la tv, tra cui il recentissimo The people VS O.J. Simpson – American crime story che vi suggerisco di guardare, ma l’alterigia rappresentativa che portano addosso li rende detestabili. Specie se poi su alcuni, e in particolare su Breaking bad, si parla addirittura di letteratura. Francamente avverto un’esagerazione colossale, che andrebbe ridimensionata all’istante. Meglio: andrebbe recuperata la funzione ludica del telefilm che, ringraziando Iddio, è ancora viva in molti prodotti televisivi, che intelligentemente Paramount Channel (canale 27 del digitale terrestre) ripropone, con mia divertita gratitudine. Mi riferisco a Robin Hood, telefilm di fine anni 2000 della BBC, e Quantum Leap, storico sceneggiato anni ottanta di Donald P. Bellisario, che sanno donare un pregevole divertimento senza sorprese e senza insidie letterarie e culturali. E aggiungo anche Merlin e il sempreverde Will e Grace… insomma Paramount è in qualche modo la vendetta perfetta per chi è stufo della terribile moda delle “serie tv culturale”, la quale intendiamoci ha raggiunto vere e onorevoli vette tra gli anni settanta e ottanta, con Blaise Pascal e L’età di Cosimo de’ Medici di Roberto Rossellini e con Berlin Alexanderplatz di Fassbinder. Tuttavia in Paramount Channel, non tutto è perfetto. La neonata (è nata a fine febbraio) rete tematica deve mirare meglio il proprio target, puntando ad una realizzazione di palinsesto più omogenea e meno scoordinata. Purtroppo nella lettura del palinsesto, si respira troppo l’odore non piacevole dell’impianto generalista, che sconsiglio in una realtà tematica, perché l’intento nobile di accontentare tutti rischia di scontentarne altrettanti. Pertanto il mio suggerimento è di costruire un’identità ortodossa orientate esclusivamente al target (che non conosco con precisione, perché non mi è chiara la mission della rete), evitando così tentazioni di avvicinamento ad altri tipi di pubblico.

P.S. Scrivetemi, qualora lo desideriate, a tizianodecoder2@gmail.com

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