PANELLA-MERLINO FANNO ESPLODERE LE NEWS DI LA7

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(Vittorio Feltri, pharm Il Giornale) Con un fatturato inferiore all’agguerrita concorrenza Urbano Cairo offre prodotti di qualità. Urbano Cairo, click bisogna riconoscerlo, è l’unico editore che sa fare il conto della serva, nonostante sia laureato in economia, ed è questo probabilmente il motivo per cui, invece di smenare soldi coi giornali e le tivù, ne guadagna.
Impossibile non stimarlo. La sua emittente, La7, ha un fatturato inferiore all’agguerrita concorrenza (Rai, Sky e Mediaset), ma è sufficiente a garantire prodotti di qualità, non tutti. Data la stagione, ormai la maggioranza dei palinsesti si è impoverita al punto che non vale la pena di accendere il televisore: vanno in onda programmi più adatti a impegnare l’intestino che non il cervello.

Trionfano repliche antidiluviane, vecchi film, fiction d’epoche remote e mille volte viste e riviste. Una noia mortale. È più divertente dare uno sguardo all’obitorio che al teleschermo. Solo la notte, quando tutti dormono tranne pochi insonni, l’ex monopolio regala qualcosa di decente: roba in bianco e nero, ma digeribile, perfino spiritosa. Per il resto, all’utente abituale e desideroso di novità, non restano che i cuochi più o meno fatui. Da spararsi o, almeno, chiedersi che senso abbia pagare il canone.

La7 del citato e ammirato Cairo, viceversa, almeno la mattina, offre alcune ore di buona informazione. In ordine di orario, la prima striscia degna di attenzione è Coffee Break , talk show condotto da Tiziana Panella che, suppongo, costi all’amministrazione quanto un cesto di frutta. Eppure piace. Il lettore avrà intuito. Piace più che altro la giornalista ben dotata dalla natura, non solo di intelligenza (un po’ sprecata perché devota alla sinistra, però dalla vita non si può avere tutto).

Tiziana è preparata, si capisce che ha studiato, ma di lei spicca soprattutto l’avvenenza mediterranea che per noi, inveterati sessisti, non è un dettaglio trascurabile. Vari colleghi, interpellati in proposito, confidano di essere attratti da lei, ma non fanno testo, trattandosi di innamorati seriali, nel senso che essi s’invaghiscono venti volte al giorno, cioè ogni qualvolta s’imbattono in una donna graziosa. Inoltre, costoro, ammettono di essere incantati dalla signora Panella specialmente per le sue posture, e s’irritano quando il regista non ne inquadra la figura intera, privandoli della visione delle gambe accavallate sul trespolo. È la prova che il buon giornalismo non va disgiunto dall’estetica. Tra Corrado Formigli e Tiziana è difficile preferire il primo.

Identico discorso merita Myrta Merlino, coordinatrice instancabile dell’ Aria che tira , altro talk show organizzato da La7 ogni dì, dalle 11 alle 13. Brava anch’ella, campana (non carampana) come l’altra di cui s’è discettato, si fa notare per la tigna con la quale bombarda di domande gli ospiti. I quali ha il pregio di non interrompere mentre cercano di rispondere, e di interrogare sui temi più scottanti e di maggiore interesse popolare. Sa stare in video con imponenza, aiutata da un bel sorriso, da un fisico che si fa notare e dalla lingua sciolta.

Ho l’impressione che sarà Myrta, in autunno, a rilevare Michele Santoro (palesemente logorato dalla lunga permanenza davanti alle telecamere) alla conduzione del programma serale del giovedì. Le auguriamo buona fortuna. Ma abbiamo un timore, cioè che il salto d’orario possa danneggiarla: un conto è il pubblico prevalentemente femminile della fascia antimeridiana, un altro è quello assai esigente della prima serata. Giusto comunque osare.

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