‘Downton Abbey’ arriva al cinema. Dal trailer italiano sparisce il bacio gay

In sala a ottobre il film scritto da Julian Fellowes, creatore della serie britannica di successo. “I tempi sono cambiati” si annuncia nel nuovo trailer mentre fervono i preparativi per l’arrivo di re Giorgio V con la regina Maria. Ma nella versione italiana scompare il bacio gay

Ecco finalmente svelato per chi si stava togliendo le lenzuola dai mobili e si stava cambiando aria nelle stanze e la sorpresa non poteva essere più grande: re Giorgio V e la regina Maria stanno arrivando a Downton Abbey, la famiglia Crawley e il suo esercito di servitori devono quindi prepararsi alla visita regale. Focus Features ha svelato il primo trailer ufficiale di Downton Abbey, il film che è lo spin off della serie britannica di successo, vincitrice di quindici Emmy Awards. Andata in onda per sei stagioni (in Italia su Rete 4) fino al 2015, con undici milioni di spettatori, è la serie più vista in Gran Bretagna negli ultimi dieci anni. Se si considerano anche gli speciali natalizi, Downton Abbey ha ottenuto ascolti record.Il prossimo 24 ottobre nel nostro Paese (prima, il 13 settembre in Gran Bretagna e il 20 settembre negli Stati Uniti) arriverà in sala il film scritto dal creatore della serie, Julian Fellowes e diretto da Michael Engler, già regista di qualche episodio. Sul grande schermo ritroveremo praticamente tutte le star dello show, da Michelle Dockery che interpreta Lady Mary, a Maggie Smith nel ruolo dell’irresistibile Lady Violet, al capofamiglia Hugh Bonneville. Pure Matthew Goode (il bel marito di Lady Mary, Henry Talbot) tornerà, anche se solo “per una capatina”, come aveva detto tempo fa. A loro si aggiungeranno nuovi nomi: Imelda Staunton, attrice di Harry Potter (Dolores Umbridge) e premiata con la Coppa Volpi a Venezia nel 2004 per la sua interpretazione in Il segreto di Vera Drake di Mike Leigh, per cui è stata poi candidata agli Oscar, e anche Tuppence Middleton, Riley Blue nella serie Netflix Sens8.Prima che uscisse il trailer era stato Bonneville a regalarci in anteprima lo sguardo al cast, pubblicando sul suo profilo twitter il poster del film. L’immagine era accompagnata dalla frase: “Mrs Patmore, per cortesia, prepari un po’ di quei pop corn, credo che Mrs Levinson ne abbia lasciato una scatola nella Blue Room durante la sua ultima visita”. Poche ore dopo finalmente online le prime immagini accompagnate dall’invito: “Il re e la regina stanno arrivano a Downton”. Il trailer italiano presenta qualche differenza rispetto a quello in lingua originale: nel primo molto spazio è dato al personaggio di Lady Violet con le sue risposte spontanee e pungenti, e se in entrambi si fa riferimento al fatto che “i tempi sono cambiati”, nella clip italiana è stata eliminata la scena di un bacio gay.Il trailer ci riporta nella dimora mentre fervono i preparativi per l’arrivo del re e della regina d’Inghilterra. Gli eventi si svolgeranno qualche anno dopo la fine della serie tv, nel 1927. La visita dei reali è del tutto inaspettata, “che Dio ci aiuti” sospira la contessa Crawley alla notizia. Ma sono i domestici a essere ancora più preoccupati dei membri della famiglia, “ogni superficie della casa deve essere lucida e sfavillante”, ordina la capo governante, Mrs Hughes, anche perché presto dovranno avere a che fare con il maggiordomo del re o “lo chef delle loro maestà” che arriveranno per predisporre l’arrivo dei sovrani e, a dire la verità, per mettere i bastoni tra le ruote ai governanti di Downton Abbey. Anche per questo Lady Mary deciderà di chiedere all’ex capo maggiordomo Carson (Jim Carter) di tornare a dare una mano: “domattina sarò da voi milady”, risponde dolcemente l’uomo.Downton Abbey, la serie, nel corso dei 52 episodi ha raccontato un capitolo di storia e di vita inglese, a partire dall’affondamento del Titanic nel 1912, ma soprattutto le tormentate vite sentimentali delle protagoniste, tanto della famiglia nobiliare quanto della servitù. “Il segreto è trattare tutti – ai piani alti e bassi – nello stesso modo, perché i tormenti sentimentali delle ragazze della servitù e delle ereditiere è lo stesso”, aveva spiegato Julian Fellowes alla chiusura della serie.

Giulia Echites, repubblica.it

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