Barbara D’Urso: ricordo commosso della madre morta

Domenica sera Barbara D’Urso ha voluto raccontare per la prima volta un ricordo di sua mamma, scomparsa all’età di 40 anni, quando lei aveva solo 11 anni…

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Barbara d’Urso, domenica sera, durante Live Non è la D’Urso, ha deciso di aprirsi ancora una volta, tornare sulla morte di sua madre, che tanto l’ha colpita. L’ha fatto dopo Antonella Elia, dopo il suo drammatico racconto di quando ha perso prima la madre e poi il padre in un’incidente stradale.

”Mia mamma aveva 40 anni – raccontò tempo fa la conduttrice a Pomeriggio cinque – nel 1966 non avevano capito si trattasse del morbo di Hodgkin, non ha fatto la chemioterapia ed è morta…“.

Dopo le parole di Antonella Elia, Barbara D’Urso ha deciso di raccontare un’esperienza personale simile alla sua, si sentiva diversa, la facevano sentire diversa perchè aveva perso un genitore. “Ti dico una cosa che non ho mai raccontato a nessuno, solo per farti capire come a volte sono gli altri a farti sentire in difficoltà…”.

Quando era piccola la conduttrice napoletana racconta che “con i miei fratellini andavamo in giro con il bottone nero quando è morta mamma. Avevo sul diario di scuola la foto di mia mamma che si chiamava Vera. Sotto la foto avevo scritto ‘Mia mamma Vera’ perché si chiamava Vera…”. E poi cosa è successo? Barbara all’epoca faceva ancora la prima media e un giorno, a scuola, la sua professoressa aprì il suo diario. “Vide la foto di madre, quella dedica. Mi guardò e, siccome intanto mio padre si era risposato, mi disse “Ma non è bello che tu dica che questa è tua mamma vera e l’altra è la mamma finta”. E io le dissi “Ma lei è mia mamma Vera perché si chiama Vera”. Quindi vedi che le corazze vanno messe subito….”.

Anche Barbara come è successo ad Antonella ha ammesso di aver innalzato per tanto tempo un muro, aver indossato una corazza per proteggersi dalle persone, da chi non capiva il suo dolore. La ex gieffina, che ha perso la mamma quando aveva solo un anno e qualche mese, ha ringraziato la padrona di casa per aver compreso il suo dolore che da ragazzina generava in lei un profondo imbarazzo e anche vergogna.

Tiros, SoloDonna.it

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