DA LILLI, SCARONI E CORSICO PARLANO DI LOBBY

gruberA “Otto e mezzo”, su La7, Lilli Gruber si conferma come la conduttrice più elegante e incisiva, senza chiasso. Ieri si parlava di lobby. C’era Scaroni, ex Eni, in gran forma, disinvolto, senza esitazioni. La notizia si è avuta quando ha detto che si sente spesso con il premier Renzi. Un particolare sorprendente dal momento che è stato proprio Renzi a esonerarlo dal suo prestigioso incarico. Mi ha colpito lo stile con cui Scaroni si esprimeva, a differenza di qualche occasione del passato, con mente libera, sicurezza di sé senza sottotraccia di preoccupazioni e perplessità. C’era anche Fabio Corsico, che siede su poltrone importanti in vari consigli di amministrazioni, ma soprattutto è il portavoce accreditato e importante di Caltagirone. Lilli gli ha rivolto la domanda più imbarazzante che si possa fare a un comunicatore: che cosa pensa dell’argomento di cui si parla, secondo le sue consapevolezze. (L’imbarazzo, per i comunicatori, è il rischio di esprimersi con parole non allineate o non gradite dai loro rispettivi big). Corsico, abitualmente un affabulatore che incanta l’uditorio, ha buttato la palla in calcio d’angolo con sincerità: “È una domanda che innanzitutto bisognerebbe rivolgere all’ingegnere Caltagirone”, ha risposto, più o meno. Difficile pensare però che il potentissimo Caltagirone e il suo abilissimo comunicatore non abbiano stabilito una linea da rendere pubblica.
Quanto alla mia opinione, se interessa, e certo non ho alcun big a cui fare riferimento, penso che solo in Italia la “lobby” abbia assunto negli anni un significato mellifluo (che secondo il dizionario significa dolce, nel senso che deriva dal miele, e invece è utilizzato come viscido, ambiguo). Anche perché i lobbisti hanno usato, troppo spesso, pratiche tortuose e scorrette. In realtà, quello della lobby è un importante e nobile mestiere, se praticato secondo regole, ovvero con intelligenza, nel rispetto delle leggi.

Cesare Lanza

Torna in alto