Sanemo, J-Ax difende Junior Cally: “Questa polemica è una roba da poveretti”

“Questa polemica è una roba da poveretti, allora un rapper non dovrebbe mai andare da nessuna parte”. Lo ha detto J-Ax in merito alla bufera che si è alzata su uno dei concorrenti di Sanremo, il rapper Junior Cally, che in un suo vecchio testo cantava di violenza sulle donne con frasi sessiste e violente. Da ogni parte politica infatti sono arrivate richieste di escluderlo dalla gara.      “Eminem è stato invitato e strapagato a Sanremo quando in una canzone raccontava ad una bambina come aveva ucciso sua madre. Però tutti lo rincorrevano perché era il ragazzo venuto dalla periferia, anche se non rilasciava interviste. Almeno Junior Cally va in gara e non si è fatto pagare 400 milioni di euro”, ha ricordato Ax. Il rapper milanese, considerato uno dei decani in Italia del genere, ritiene infatti che, chi sceglie artisti e canzoni per una manifestazione come il Festival, deve poi assumersene la responsabilità: “Se hai bisogno del rap perché è l’unico genere che tira negli ultimi 10 anni in Italia poi non ti puoi lamentare”.
E ha poi spiegato il suo punto di vista: “Se stiamo qui a sezionare i testi di questo o quell’artista allora dobbiamo farlo con tutto, anche con i film come ‘Ultimo tango a Parigi’. Una canzone è una canzone, un film è un film, e ci sono mille ragioni perché un artista dice certe cose in un certo momento. Talvolta lo si fa anche per cliché e per inserirsi in un genere, anche se io non ho mai usato i cliché del rap”, ha concluso.

Poi J-Ax ha detto la sua sulla legittima difesa: “Non sono per dogma contrario: nel caso di una donna che subisce abusi per anni la legittima difesa non dovrebbe essere limitata”. Così si è espresso, lo “zio” del rap italiano, in uscita oggi con il suo ultimo disco, ‘Re-Ale’, dove – in un brano – ha raccontato la storia di una donna che, esasperata dalle continue violenze subite dal marito, decide di ucciderlo con la sua pistola ‘Beretta’ (che dà titolo al brano). “Quando subisci continuamente abusi e arrivi a pensare che ‘le manette siano uguali alla fede che porti’, come nel caso della protagonista della mia canzone, non penso che si debba limitare. Giustifico il gesto della signora in questione, anche se i giornali danno contro a chi si fa giustizia da solo” ha spiegato l’ex cantante degli Articolo 31. Un’opinione comunque non definita la sua, tanto che ammette: “‘Shifto’, cioè cambio opinione, anche in base al singolo caso. Anche in Italia non è difficile oggi avere una Beretta, ma non so se sia colpa della pistola, quello di cui sono sicuro è che lui non la picchierà più: parto da questo fatto”. Ad avviso del rapper nel mondo di oggi “Si sta radicalizzando ogni conflittualità, non solo di persone con provenienze diverse, ma anche tra umani e tra sessi: la legge fatica a starci dietro” e forse lo “Stato”, nel caso della donna protagonista del brano si è dimostrato “assente”, visto che “averlo denunciato non è servito a molto anzi dopo le ha girato il polso e glielo ha rotto”.  Sui provvedimenti da prendere nei confronti degli uomini che maltrattano le donne, come il Codice rosso, J-Ax, alias Alessandro Aleotti, ha idee più precise: “Penso che se ricevi un provvedimento restrittivo la prima volta che lo infrangi devi finire in galera e restarci”. Questa posizione sulla legittima difesa lo avvicina forse ad un tipo di mondo “destrorso” che in passato ha apertamente criticato? “Così almeno Matteo Salvini la smette di dire che son del Pd. Io sono un libertario e sono per leggi più morbide sulla legittima difesa. Secondo me Salvini non risponderà perché questo brano non sottolinea la sua narrativa su di me. Mi aspetto più critiche dalla sinistra semmai”. Era stato lo stesso leader della Lega talvolta a definirlo ‘Comunista col Rolex’, titolo anche di un famoso album scritto con Fedez: “In realtà io vivo a Maciachini dove ci sono italiani non di origine italiana e vado in giro tranquillo”. E’ possibile allora un rap femminista? “Esistono anche uomini che subiscono violenza psicologica. Non so se sono femminista, magari lo sono ma non mi definisco così – risponde Ax – l’uomo che si definisce femminista mi ricorda più uno zerbino che lo dice per farsi mettere like sui social dalle tipe. Sono per il rispetto delle persone”.

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