Il Sindacato nazionale giornalisti cinematografici, che assegna i premi, ha annunciato una serata celebrativa a marzo: ospiti gli autori che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali “e tutti coloro che hanno trasformato l’artigianato in arte”
In attesa della serata “70 da Oscar” – questo il titolo – che celebrerà i Nastri (il 10 marzo all’Auditorium Parco della Musica di Roma, in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma presieduta da Piera Detassis ) il Sngci – Sindacato nazionale giornalisti cinematografici (che assegna i Nastri) ha illustrato il progetto che non coinvolge non solo autori e protagonisti come Bernardo Bertolucci, Roberto Benigni, Gabriele Salvatores, Paolo Sorrentino, Giuseppe Tornatore, e ancora Gianni Amelio, Lina Wertmuller, Cristina Comencini, Sophia Loren e Giancarlo Giannini; ma anche i tanti nomi, ormai di prestigio internazionale, che hanno trasformato l’artigianato in arte, da Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo a Milena Canonero, Piero Tosi, Ennio Morricone, Vittorio Storaro per citarne sono alcuni, compresi gli autori, all’epoca ragazzi, di un cortometraggio arrivato agli Academy Awards: Stefano Reali e Pino Quartullo, che nell’87 ottennero una nomination per il cortometraggio Exit.
Spiega la presidente del Sngci, Laura Delli Colli: “È un’iniziativa mai realizzata finora nel cinema italiano. Una celebrazione affettuosa per un anniversario importante, i nostri 70, ma soprattutto un evento che sarà memorabile per la qualità e l’originalità di un parterre mai riunito finora” per festeggiare idealmente tutti coloro che – nella storia che in buona parte coincide con il percorso dei Nastri – rappresentano un patrimonio di arte e professionalità che attraverso gli Oscar e non solo ha conquistato visibilità in tutto il mondo.
Infine, come augurio a tre giovani autori premiati dai Nastri con altrettante “borse” di formazione, il Sngci – in collaborazione con SIAE – ha scelto questa occasione per consegnare tre targhe a Alberto Caviglia, Francesca Manieri, Piero Messina. Infine un premio speciale a una firma giornalistica che tra gli uffici stampa ha lasciato un segno, tra Cinecittà e Hollywood: Mario Longardi, per molti anni legato ai più grandi, nel cinema e nel mondo dei premi, da Federico Fellini a Gian Luigi Rondi.
La Repubblica