Al via il RomAfrica Film Festival. Nel segno di Mandela

Alta affluenza per l’apertura della quarta edizione

Grande successo di pubblico per l’apertura della quarta edizione del RomAfrica Film Festival (Raff) nel segno di Nelson Mandela, di cui proprio ieri ricorreva il centenario della nascita. Al WeGil, a Trastevere, è stata presentata una mostra fotografica sull’eroe della lotta all’apartheid, scatti della vita privata e pubblica messi a disposizione dell’Ambasciata del Sudafrica a Roma. E’ stato anche proiettato il film “Atto di difesa” (2017) di Jean van de Velde, che racconta i fatti legati al processo di Rivonia, durante il quale vene pronunciato il celebre discorso di Mandela,I’m ready to die” (“Sono pronto a morire”). L’edizione 2018 del Raff è dedicata alla “pura energia” del continente giovane e della sua diaspora in Italia, con un apposito concorso per i registi delle Seconde Generazioni.”Questa è un’opportunità eccezionale per ricordare Madiba (nome affettuoso di Mandela), per riflettere sui valori da lui propugnato come essere umano. Una personalità assurta a simbolo della nostra epoca” ha dichiarato il vice- ambasciatore del Sudafrica in Italia, Sheldon Moulton. Ogni anno dal 2009, il 18 luglio, il mondo intero celebra il ‘Mandela Day‘, istituito dall‘Onu. L’evento di apertura del Raff è stato ufficialmente riconosciuto dal governo sudafricano e dalla Nelson Mandela Foundation. “Una giornata dedicata al volontariato, a servizio della comunità per dare prova di solidarietà e contribuire alla realizzazione del bene sostenibile – ha proseguito Moulton -. Ci ricorda anche il potere collettivo di creare un movimento globale che abbia un impatto positivo sul mondo. Ognuno di noi ha questo potere di cambiare il mondo e renderlo un posto migliore”.”Non un eroe sudafricano, ma un eroe globale che vogliamo ricordare in modo particolare proprio oggi” ha esordito Gianfranco Belgrano, direttore editoriale della manifestazione co-organizzata da Internationalia, editore di InfoAfrica ed Africa e Affari. “In un momento così delicato come questo, in Italia è importante parlare di cultura e di Africa. L’Africa deve essere conosciuta e la cultura deve servire a comunicare meglio, a far scoprire le realtà di origine, ma è anche uno spazio di incontro e di conoscenza reciproca” ha sottolineato Cleophas Adrien Dioma, presidente del RomAfrica Film Festival. “Quest’anno abbiamo sentito ancora di più l’urgenza di questa iniziativa. In un momento complicato per l’Italia, per l’Europa abbiamo voluto prendere posizione e proporre la nostra visione del mondo” gli ha fatto eco Domenico Petrolo, direttore generale del Raff. “Ci si immagina l’Africa e gli africani in un certo modo. Film, corti e documentari selezionati sono un’opportunità per aiutare la gente a conoscere questo mondo – ha concluso Petrolo – Questo festival è un contributo ad una battaglia, alla necessità di restare umani”.Nella serata inaugurale è stato anche presentato il corto “Penalty”, di Aldo Iuliano, che ha avuto un successo mondiale e vinto premi prestigiosi. “Abbiamo una grande responsabilità nel raccontare storie. In questo caso la condizione esistenziale di alcuni ragazzi e l’immigrazione raccontata attraverso la metafora del calcio. Un pugno allo stomaco, un’esperienza umana e professionale fortissima” ha sottolineato il giovane regista calabrese. Oggi il festival si trasferisce alla Casa del Cinema a Villa Borghese dove si è svolta alle 18:00 la proiezione de “Il Console italiano”, coproduzione italo-sudafricana, con la partecipazione del regista Antonio Falduto e dell’attrice protagonista Giuliano De Sio. Dal 20 al 22 luglio sono programmate proiezioni pomeridiane, dalle ore 15, e serali all’aperto, alle ore 21, nello spazio antistante la Casa del Cinema.Il RomAfrica Film Festival è una manifestazione cinematografica interamente gratuita, patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci), dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma, promossa de Eni e da altri partner, tra cui Brussels Airlines; Rai e Agi sono media partner dell’evento.

Veronique Viriglio, Agi
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