Le cose vanno così? Meglio usare ChatGPT per scrivere i format

(di Tiziano Rapanà) Oggi si è compiuto il giochino di far svolgere a ChatGPT le tracce del primo esame di maturità. Vari siti si sono divertiti a sfidare la macchina, che non ha deluso. Visto l’andazzo, propongo l’uso della macchina anche per l’ideazione dei format tv. Si avranno delle sorprese interessanti, credo, per la televisione è tutta consuetudine e si va avanti senza alcuno smottamento esistenziale. E non si può sempre rifiutare l’immagine per rifiutarne la volgarità che sta all’embrione di ogni scelta creativa. Questa è la tv e bisogna anche farci a botte. Rissa di strada, si intende. Perché non vedrai mai un conduttore ballare e canticchiare Ready Teddy nel bel mezzo di un chiacchiericcio su quisquilie di attualità politica. O è talk o reality o quiz. Meglio buttarsi dalla finestra che mangiare la minestra. E se il palinsesto deve muoversi nel routinario, va bene. Ma io voglio vedere interventi di gente di valore. E allora prima serata con le riflessioni della scrittrice Elianda Cazzorla, del filosofo Giovanni Scarafile, della giornalista Anna Tortora. Voglio ascoltare le elucubrazioni musicali di Stefano Rossi Crespi, perdermi tra gliomaggi ai grandi del nostro pensiero. Vorrei finalmente vedere un programma tv tratto dal #convegnomini della comunicatrice Beatrice Ramazzotti, che su Linkedin sbeffeggia talune striature della cultura ufficiale dello stare insieme e parlare per il bene comune. Mi aspetto novità e non le troverò. Nessun palinsesto autunnale mi convincerà e allora abbandoniamoci tutti all’uso dell’intelligenza artificiale.

tiziano.rp@gmail.com

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