LA “IENA” LUIGI PELAZZA A PROCESSO A TORINO PER SOSTITUZIONE DI PERSONA

La vicenda si riferisce ad un servizio realizzato con una microcamera nascosta. L’ex giornalista rivendica il diritto di cronaca

video pelazzaLuigi Pelazza, uno dei volti della popolare trasmissione televisiva «Le Iene» di Italia Uno, si è presentato oggi in tribunale a Torino per essere ascoltato in un processo in cui è imputato di «concorso in sostituzione di persona».
Tutto nasce da un servizio realizzato con una microcamera nascosta in una comunità per persone affette da disagio mentale. Le immagini mostravano l’incontro fra una donna e la figlia Katia, ospite della struttura. Le due erano state separate dai servizi sociali e dal tribunale di Torino: era stata la sorella di Katia, sua nuova tutrice, a trasferirla nella comunità. La madre si è quindi rivolta alle «Iene» per denunciare la situazione. E nel filmato si vede la direttrice del centro apostrofare in modo brusco la donna.
Pelazza ha spiegato che il servizio venne effettuato da un collega, Luca Panichi (che è stato giudicato con il rito abbreviato), e che lui si limitò a fare la cosiddetta «chiusura», ovvero il volto narrante di alcuni passaggi. Ma l’accusa si riferisce al fatto che, per entrare nella struttura, l’autore si sarebbe spacciato per un’altra persona.
Rispondendo alle domande dell’avvocato di parte civile, Pelazza ha affermato di «essere stato giornalista fino al 2013» sottolineando però che «il diritto di cronaca non ce l’hanno solo i giornalisti, perché è garantito dall’articolo 21 della Costituzione». Poi, prima di uscire da Palazzo di Giustizia, Pelazza si è dedicato anche ai suoi fan, che lo hanno riconosciuto e chiesto selfie e autografi. Il processo continuerà a settembre.

La Stampa

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