Centodieci anni fa moriva Bram Stoker, l’autore di Dracula, il romanzo gotico più celebre di sempre

Prolifico autore irlandese dalla fervida immaginazione, diresse il Lyceum Theatre di Londra collaborando con l’attore Henry Irving, secondo alcuni colui che gli ispirò il personaggio del conte vampiro narrato nel suo capolavoro

Centodieci anni fa, il 20 aprile 1912, moriva a Londra Bram Stoker, lo scrittore irlandese entrato nella letteratura mondiale per aver dato alle stampe il più celebre romanzo gotico dell’orrore, Dracula.

Nato in un sobborgo di Dublino nel 1847, Abraham Stoker, che in famiglia veniva chiamato semplicemente Bram, era figlio di un impiegato presso la segreteria del castello della capitale irlandese. Fu affetto nei primi anni di vita da diversi problemi di salute: malato e privo di forze, trascorreva lunghi periodi a letto, in completa solitudine. Ciò, oltre a non indebolire la sua forza d’animo, lo spinse a trattare i temi della morte, del decadimento fisico e del sonno perenne nelle sue opere.

Studiò diverse discipline (dalla storia alla letteratura, dalla matematica alla fisica) presso il celebre Trinity College di Dublino. Oltre a fare pratica presso la testata The Evening Mail, dove si cucì addosso la nomea di severo critico teatrale, lavorò come domestico e impiegato amministrativo, come il padre. Occupandosi di teatro e prosa, entrò in contatto con Henry Irving, celebre attore britannico (il primo ad essere nominato Cavaliere), con il quale strinse un sodalizio artistico e amicale durato tutta la vita. Stoker, infatti, dopo aver sposato nel 1878 Florence Balcombe, si trasferì definitivamente a Londra. Qui diresse il Lyceum Theatre, divenendo segretario e assistente di Irving.

Autore prolifico di racconti, romanzi, saggi e articoli, entrò in contatto con lo storico ungherese Ármin Vámbéry che gli raccontò la storia del principe rumeno Vlad Țepeș Dracul (noto come l’Impalatore). L’autore irlandese lo trasformò nel conte Dracula, di cui narrò la storia romanzata nella sua opera più celebre. Pare che Henry Irving gli abbia ispirato il personaggio del “conte vampiro”, soprattutto per il suo inquietante aspetto, sempre pallido e dallo sguardo magnetico.

Dopo essersi documentato per anni sulla storia, le tradizioni e la religione dell’Europa centromeridionale, dai Balcani alla Romania, Stoker – dopo diverse versioni fatte circolare tra il 1890 e il 1893 – pubblicò nel 1897 quello che viene considerato il suo capolavoro, la storia del vampiro più famoso.

Considerata un classico dell’orrore, la vicenda romanzata del “conte vampiro” è ambientata in una tetra e cupa Transilvania, che nell’Inghilterra vittoriana in cui visse Stoker suscitava grande interesse e suggestione nel pubblico di lettori e critici. Stoker si ispirò alla fortezza di Bran, nell’attuale Romania centrale, per ambientarvi il castello dell’aristocratico sanguinario. Scritto come un romanzo epistolare, Dracula è un esempio eccellente, e al contempo uno degli ultimi, di romanzo gotico.

Ma Stoker fu anche autore di una raccolta di racconti per l’infanzia, Sotto il tramonto, e di altre storie dell’orrore, tra cui L’ospite di Dracula (una raccolta di quattro racconti uscita postuma nel 1914), La dama del sudario (1909) e La tana del Verme Bianco (1911), altro grande personaggio partorito dalla sua fantasia.

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