Salone del Libro 2019: il programma Europa, democrazia e Jovanotti

Presentata la 32ª edizione della rassegna che si svolge al Lingotto dal 9 al 13 maggio
In arrivo autori ispanofoni da otto Paesi. Tra gli ospiti: Abel Ferrara e Wole Soyinka

Mancano tre settimane al Salone del Libro di Torino, l’emergenza non è ancora finita, ma i nomi ci sono. Nicola Lagioia ha annunciato un programma vario e corposo che mescola, come sempre, pop e colto. Un’edizione gestita ancora con un certo affanno tanto da spingere Giulio Biino, presidente del Circolo dei lettori, a fare un appello alle istituzioni (non solo pubbliche) perché si garantisca «un futuro senza più incertezze». Silvio Viale, presidente dell’Associazione «Torino, la Città del Libro» che ha acquistato il marchio, ha assicurato che per gli incontri ci saranno 40 sale dai 40 ai 70 posti: l’asta per la vendita di quelle esistenti, in mano al liquidatore, scade il 18 aprile; la prima, alla vigilia di Natale, era andata deserta. Sarebbe stato definito «con una stretta di mano» anche l’accordo con GL Events per l’affitto del Lingotto.

Tre ingressi e uno spazio espositivo ampliato (da 51 mila a 63 mila metri quadrati) dovrebbero migliorare l’esperienza di chi, dal 9 al 13 maggio, visiterà i padiglioni del libro. Tre inaugurazioni apriranno la rassegna: la sera di mercoledì 8 maggio, l’Intervista impossibile a Leonardo Sciascia a 30 anni dalla morte; Fernando Savater prenderà parola giovedì 9 maggio, con la grande lezione inaugurale su «Dov’è l’identità culturale europea», mentre per la prima volta anche il Bookstock Village, il padiglione dedicato ai ragazzi avrà un suo inizio (sempre giovedì) con Paola e Claudio Regeni che racconteranno chi era loro figlio Giulio, assassinato in Egitto.

Lo spagnolo sarà la lingua ospite e mentre Fabrizio Gifuni omaggerà Julio Cortázar e Roberto Bolaño, di America Latina parleranno Luis Sepúlveda e Giancarlo De Cataldo, di nuovi mondi Enrique Vila-Matas, grande spirito della letteratura di oggi. Dal mondo ispanofono arriveranno, tra gli altri, Alan Pauls, Claudia Piñeiro, Clara Sánchez , Antonio Muñoz Molina, Juan Villoro, Guadalupe Nettel, Leonardo Padura.

«Nell’edizione dedicata al gioco del mondo si parlerà anche dell’ombelico del mondo» ha detto Lagioia annunciando l’arrivo di Jovanotti in dialogo con Giordano Meacci. Ci sarà spazio per la regina del giallo nordico Camilla Läckberg, come per il Premio Nobel Wole Soyinka, per l’israeliana Ayelet Gundar-Goshen o per il bulgaro Georgi Gospodinov. Musica e cinema avranno, come sempre una parte importante. Ci sarà Abel Ferrara, autore di film come Pasolini, con Willem Defoe nei panni del poeta corsaro, mentre Saverio Costanzo sarà una delle voci del grande incontro dedicato a Elena Ferrante. Danny Goldberg, manager dei Nirvana, ricorderà Kurt Cobain a 25 anni dalla morte.

Mentre molte case editrici festeggeranno al Salone anniversari speciali, Roberto Calasso, presidente di Adelphi, e Jorge Herralde, fondatore di Editorial Anagrama di Barcellona spiegheranno «Che cos’è l’impronta dell’editore, e perché è così importante». Il ciclo «L’età ibrida» incrocerà voci e pareri di scienziati e letterati, mentre di democrazia (e dei suoi scricchiolii) parlerà, tra gli altri, Masha Gessen, che affronterà il rapporto Europa e Russia, suo paese d’origine.

Cristina Taglietti, Corriede della Sera

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