Pedro Almodóvar torna a Cannes con «Dolor Y Gloria»

Il nuovo film del regista spagnolo sarà nelle sale italiane il 17 maggio dopo l’anteprima al prossimo Festival di Cannes

C’è chi scrive che la prima cosa a colpire di Pedro Almodóvar è la simpatia. Molti lo descrivono come una persona affabile, gentile, disponibile. Per lui, si dice, la cosa più importante è la passione. E anche questo ci dà un’idea precisa di chi sia, questo regista. Uno dei più apprezzati e premiati, con due Premi Oscar alle spalle. Spagnolo nel cuore e nei modi. Padrone di casa a Cannes più volte nel corso degli anni. La conta finale dice sette, se si considera anche quella volta che, da produttore, accompagnò Storie pazzesche. Come regista, invece, ci è stato sei volte: cinque in concorso, una fuori concorso. Ha vinto il premio per la miglior regia con Tutto su mia madre, 1999. E quello per la miglior sceneggiatura con Volver – Tornare, 2006. Ha sempre raccontato la gioia di vivere e la nostalgia, il potere dei ricordi e dei rapporti, l’amore di una madre, le sofferenze dei figli. E poi la sua incredibile ossessione, come per tutti i più grandi, per il cinema.

In Dolor y gloria, con cui ritorna per la sesta volta in concorso al Festival di Cannes, edizione numero 72 (14-25 maggio 2019), mette in scena la storia di un regista, Salvador Mallo, interpretato da Antonio Banderas, che ricorda e rivive la sua vita. Nel cast c’è anche Penelope Cruz, che interpreta la mamma, da giovane, del protagonista. Mallo è un regista in declino, che non riesce più a girare, e che nella sua vita senza cinema non riesce a trovare più un senso (eccola, la passione; ed ecco pure l’ossessione di Almodóvar). Nei ricordi del suo passato, però, Mallo scopre qualcosa: una speranza, forse, la necessità di raccontare nuovamente, e quindi, anche, la salvezza. Inevitabilmente in Dolor y gloria c’è anche qualcosa di personale e autobiografico. Le prime immagini di Banderas, con i capelli grigi e arruffati, e la sua espressione morbida, tacitamente sorridente, ricordano abbastanza chiaramente Almodóvar. E poi c’è il rapporto tra realtà e finzione, tra ricordo e presente, e c’è il ritorno di un protagonista maschile, di un regista, che conclude, almeno apparentemente, la trilogia filmica iniziata con La legge del desiderio e La mala educación. Dolor y gloria arriverà nei cinema italiani il 17 maggio distribuito da Warner Bros.

Gianmaria Tamaro, Vanity Fair

Torna in alto