CRAZY: la follia nell’arte contemporanea

A Roma, nel Chiostro Bramante, indagine collettiva su creatività, pazzie e percezioni: le installazioni invadono gli spazi e coinvolgono il pubblico. Il curatore: “Non è una mostra, è un viaggio in cui ogni visitatore è il protagonista”

La pazzia, come l’arte, rifiuta gli schemi prestabiliti e si ribella alle costrizioni, così anche “Crazy”, la mostra nel Chiostro del Bramante a Roma: un percorso narrativo senza rigidi inquadramenti, ma fatto di emozioni. 21 artisti, 21 punti di vista che si moltiplicano e coinvolgono il visitatore.

I colpi frantumano i vetri e il silenzio, il colore invade lo spazio e sgocciola lungo le scale di Ian Davenport, 15mila farfalle nere, allestite da Carlo Amorales in una salita claustrofobica, inquietano. Nel corridoio di Gianni colombo, opera del 1970, si perde l’equilibrio e si fa rumore camminando sugli specchi rotti e scricchiolanti di Alfredo Pirri.

La follia è senza limite e quindi lo è anche l’allestimento dell’esposizione che lascia che l’arte invada fisicamente ogni spazio, dalle scale alle facciate, fino ad arrivare al bookshop. Niente è come sembra: le opere trasportano il visitatore in una dimensione volutamente illogica e priva di punti di riferimento.

Il curatore della mostra, Danilo Eccher, ha spiegato: “Dopo due anni di pandemia vogliamo dare voce alla creatività, libera, intesa come allegria e il colore è capace benissimo di impastarsi con l’allegria”.

“Crazy. La follia nell’arte contemporanea” – aperta al pubblico dal 19 febbraio all’8 gennaio 2023 – punta alla definizione di un’inedita esperienza espositiva e propone, appunto, la creatività dei 21 artisti coinvolti, avendo chiesto loro di intervenire direttamente sugli ambienti del Chiostro. Follia e metamorfosi, straniamento e soggettività, ma anche euforia contagiosa di forme e colori in oltre 11 installazioni site-specific (pensato e realizzato per essere inserito proprio in un determinato luogo o ambiente).

Più che una collettiva, questa mostra è un progetto: una narrazione complessa e coinvolgente del processo creativo in tutte le sue fasi, mentali e fisiche, per evidenziare i diversi momenti, anche emotivi, della pratica artistica: dall’ideazione fino alla sua assegnazione all’occhio del visitatore e, proprio per questo, si avvale anche di una offerta didattica per i più piccoli.

Proprio perché l’esposizione vive di emozioni, non si limita solo a raccontare quelle degli artisti ma, nel passaggio da un’idea all’altra, da una follia ad un’ altra, il percorso coinvolge, anche fisicamente, il pubblico, portandolo a camminare sulle opere, a fargli attraversare gli spazi fisici e mentali e a modificare di continuo la propria percezione. 

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