Rai, si chiude il ciclo di concerti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale

​Si chiude il ciclo di concerti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dal titolo “Classica per tutti – Casa Beethoven”, realizzato in collaborazione con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e rivolto ai giovani e alle famiglie che intendano avvicinarsi alle Sinfonie e alla vita di Ludwig van Beethoven, di cui ricorre quest’anno il 250° anniversario della nascita. L’ultimo appuntamento, con alcuni estratti della Settima e della Nona Sinfonia, è in programma domani alle 16.00 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. Sul podio dell’Orchestra Rai è chiamato per la prima volta Giordano Ferranti, Direttore musicale e fondatore della Prometheus Chamber Orchestra e Maestro collaboratore della JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, formazioni entrambe composte da giovanissimi. Talento precoce, ha debuttato a soli 19 anni alla direzione dell’Orchestra Giovanile Papillon nel Duomo di Salisburgo e vinto il primo premio al Concorso Conducting Masterclass di Londra nel 2015. Dal 2019 cura il progetto ceciliano OrchExtra, laboratorio orchestrale rivolto ad amatori ed appassionati di musica di età adulta. Apre il Beethoven della Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92, che Wagner definì l’«apoteosi della danza» per la grande efficacia ritmica. Scritta nel 1812 quasi insieme all’Ottava, la pagina è un miracolo di perfezione formale che abbandona la drammatica celebrazione dell’individualismo eroico beethoveniano a favore di una straripante fantasia che ai contemporanei parve spinta ai limiti della stravaganza. Quando Beethoven compose la Sinfonia n. 9 in re minore op. 125 per soli, coro e orchestra erano trascorsi undici anni dal compimento della Settima e dell’Ottava. La gestazione lunga e faticosa avvenuta in totale sordità, l’impianto di monumentale grandezza e il superamento dell’assolutezza strumentale della sinfonia con l’introduzione delle voci nell’ultimo tempo elevano la Nona a summa del pensiero musicale e umano beethoveniano. La presenza dell’ode An die Freude (Inno alla gioia) di Schiller, intonata nel Finale, celebra quei valori di unità e fratellanza tra gli uomini divenuti premessa ideologica di tutto Beethoven.
A “raccontare” il concerto nei panni del grande compositore tedesco è chiamato Pasquale Buonarota, regista e interprete di testi per l’infanzia e spettacoli teatrali rivolti alle nuove generazioni che da anni collabora con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e che per l’Orchestra Rai ha realizzato il progetto de “La Casa dei Suoni”. Un viaggio nella musica di Beethoven fatto di immagini e voci: oltre a proporre esempi musicali, Buonarota si confronterà con Ferranti e i professori dell’OSN Rai, alla scoperta dei segreti e delle curiosità nascosti nelle partiture

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