D’Urso, così la domenica è mia

Barbara d’Urso somministra su Canale 5 ben 13 ore alla settimana di programmi in diretta. E, con i suoi show dal budget contenuto, assicura alla ammiraglia Mediaset ascolti solidi tra il 15 e il 18% di share sia al pomeriggio sia in prima serata.

Vive per il lavoro, durante la stagione televisiva non ha mai giorni liberi, e praticamente da sempre si deve difendere da chi la accusa di fare una tv trash, «nonostante io tratti con eguale amore il caso della vecchina da salvare che vive in un tugurio o le mie battaglie contro la violenza sulle donne, e poi le vicende di Nina Moric o Morgan». Non girerà nuove puntate de La dottoressa Giò in estate, «perché devo prendermi una pausa, e poi a settembre parte il Grande Fratello» e non nasconde di avere voglia di mettersi in proprio, aprendo una sua casa di produzione: «Probabilmente, lo farò».

Domanda. Domenica 16 febbraio, quando a Live-Non è la d’Urso ho visto attori che mettevano in scena la lite Morgan-Bugo, con tanto di morsi sulla spalla, e quando poi è apparsa la ricostruzione della cucina della mamma di Morgan, con i veri Morgan e mamma che ci entrano, suonano il piano e cantano, mi sono detto: qui c’è del genio, c’è tanto lavoro e c’è del pensiero…

Risposta. Nel corso degli anni sono nate le cosiddette d’Urso-interviste, con l’ospite che riceve sorprese, videomessaggi, visite inaspettate in studio. Diciamo che sono stata fonte d’ispirazione per altri programmi: ormai lo fanno tutti. Allora assieme al mio autore siamo passati ad altre cose, tipo il cinema emozionale o il telo magico. Quindi abbiamo alzato ulteriormente il livello con la stanza delle sorprese, il drive in, l’ascensore come luogo ideale per fare i confronti, le ricostruzioni degli ambienti o degli avvenimenti utilizzando attori, la macchina della verità dell’Alabama. Non bisogna mai smettere di sperimentare e di sorprendere lo spettatore.

D. Ha praticamente occupato il palinsesto di Canale 5 assicurando solidi ascolti con programmi a budget contenuto: tutti i pomeriggi, escluso il sabato, e anche la prima serata della domenica…

R. La domenica sera, come nella scorsa puntata, siamo arrivati a picchi del 29% di share, abbiamo raggiunto medie del 15-16-17%. La domenica è sempre stata una serata difficilissima per Canale 5, nessuno voleva confrontarsi con le fiction di Rai Uno, Fazio, il calcio. È il giorno con più contro-programmazione su tutte le reti. L’azienda mi aveva dato come obiettivo l’11% di share, per un programma in grado di riempire il palinsesto per tanti mesi, a costi imparagonabili con le altre produzioni di intrattenimento. Una sfida vinta, abbiamo già superato le 30 puntate e sono strafelice.

D. Lei vive in tv da 44 anni, conosce il mezzo meglio di chiunque altro. Come è cambiato questo mondo?

R. Tantissimo. Ora ci sono Sky, i cellulari, i computer, è tutto molto complesso. Quando a inizi anni Duemila facevo il Grande Fratello arrivavo al 45% di share; con La fattoria al 38-40%. Adesso il 20% è un successo pazzesco. Perciò viviamo sicuramente in un momento particolare. Ma la tv generalista continuerà a esistere sempre. E lo sa perché? Io, per esempio, ero convinta di avere un pubblico di casalinghe dai 30 ai 70 anni. E invece tra i 2,8 milioni di persone che mi seguono fedelmente, una sorta di zoccolo duro, ci sono tantissimi ragazzini tra i 15 e i 20 anni. Per strada, per fortuna, vengo fermata di continuo e passo la vita a fare selfie con ragazzini. Sono anche sul social TikTok e il mio ultimo video ha già fatto 2,9 milioni di visualizzazioni. Quindi la generalista non è morta e non morirà, le nuove generazioni continuano a seguirla, anche se magari ne fruiscono i contenuti in modo diverso.

D. Poiché ha una fan base fedele e una esperienza vastissima, ha mai pensato di fondare una sua società di produzione e di mettersi in proprio? Un po’ alla Maria De Filippi con Fascino?

R. Ci ho pensato e ci penso a fare la produttrice. E probabilmente lo farò. Certo, la Fascino di Maria De Filippi ha una struttura consolidata da anni. Io, al momento, ho talmente tante trasmissioni da seguire in contemporanea, da scrivere, realizzando pure format originali come Live- Non è la d’Urso. Comunque, vedremo, sono talmente giovane…

D. Chi sono le persone che le hanno insegnato di più nel mondo televisivo?

R. Tantissime, io assorbo da tutti. I primi che mi vengono in mente sono Pippo Baudo, Michele Guardì, Enzo Trapani.

D. Non crede che cinque prime serate di intrattenimento su sette su Canale 5 siano un po’ troppe?

R. No, la gente vuole essere intrattenuta alla sera, altrimenti che fa? Io programmerei intrattenimento sette giorni su sette.

D. Questa estate girerà, come promesso, delle nuove puntate della fiction La dottoressa Giò? O si ferma un momento?

R. No, non ce la faccio, saltiamo un anno. E poi a settembre parte il mio Grande Fratello.

D. A volte si ha l’impressione che la sua grande intelligenza e il suo enorme talento televisivo siano un po’ sprecati a inseguire le pantomime di una Pamela Prati, una Nina Moric, un Morgan. Si è mai scoraggiata?

R. No. Io faccio di tutto, mi occupo delle vicende dei personaggi noti ma poi ho anche appena salvato una vecchina di 90 anni che abitava in un tugurio e che mi aveva chiesto aiuto. Faccio tante battaglie contro la violenza sulle donne, promuovo campagne pungolando il ministero dell’interno per installare telecamere negli asili. Nelle mie trasmissioni c’è di tutto, anche Morgan che suona con una orchestra di 14 elementi nonostante il low budget.

D. Però mi pare che la vecchina venga rimossa rapidamente, e che nelle cronache rimangano di più le intemerate con la Moric o la Prati…

R. È normale che giornalisti e siti non parlino della vecchina, perché, ovviamente, cercano audience, clic, e quindi rilanciano le vicende della Moric o di Morgan. Ma io faccio le due cose con egual amore, il mio pubblico lo sa e apprezza questi contenuti trasversali.

D. È molto presente sui social, li alimenta con regolarità. Ma lei è una persona tecnologica? Guarda la tv? Ha una smart tv?

R. Non sono tecnologica: non so cosa sia una smart tv, non ho Sky, né Netflix, so usare il computer il minimo indispensabile. Uso solo il telefonino e faccio da sola tutti i post per i miei social. Faccio i post e non leggo i commenti.

D. Ha una forma fisica invidiabile e una tempra d’acciaio. Mi racconta la sua giornata tipo?

R. Sveglia alle 6,40, colazione abbondante con bianchi d’uovo, frittatina. Tre volte a settimana alle 7,30 faccio o danza classica o pilates. Alle 9,15, tutti i giorni, sette su sette, sono nel camerino di Mediaset a Cologno Monzese. Faccio le prove costumi per Pomeriggio Cinque, Domenica Live o Live-Non è la d’Urso, una rottura di scatole pazzesca. Poi mangio veloce qualcosa in camerino, mi truccano, conduco Pomeriggio Cinque e sto a Mediaset fino alle 9 di sera. Quindi esco con gli amici. Lavoro sette giorni su sette. Anche al sabato, unico giorno in cui non vado in onda, faccio le prove di Live-Non è la d’Urso.

D. Ma non è stanca? Fa una vita d’inferno….

R. Assolutamente no, mi piace talmente tanto, amo quello che faccio, amo la gente, amo il mio lavoro.

D. Insomma, è diventata milanese. Si sente a casa a Milano?

R. Sì, Milano è la mia casa, la mia casa è a Milano.

Claudio Plazzotta, ItaliaOggi

Torna in alto