In arrivo ‘Glassboy’, la fiaba per bambini che parla d’isolamento

Samuele Rossi dirige la storia di un ragazzino, Pino, confinato nella sua grande villa a causa di una malattia ereditaria

 E’ un film italiano orgogliosamente per bambini ‘Glassboy’, opera seconda di Samuele Rossi, destinato al grande schermo ma causa pandemia dal primo febbraio sulle maggiori piattaforme, prodotto da Solaria film, Peacock film, Wildart film con Rai Cinema, già miglior film europeo per ragazzi dell’Ecfa di Tallin e unico lungometraggio italiano nei digital cinema di Giffoni .

C’è il sapore di ‘ET’, quello dei ‘Goonies’, e qualche eco degli ‘Aristogatti’ (con il precettore del ragazzino protagonista che somiglia tanto al perfido maggiordomo disneyano) e de ‘La carica dei 101’, con il personaggio di Loretta Goggi che evoca Crudelia De Mon nella storia preadolescenziale presentata oggi alla stampa.

Un racconto avventuroso dal sapore di fiaba (con ragazzini attratti più dalle bici che dagli smartphone) che affronta i temi dell’amicizia, dell’inclusione, della fragilità, dell’emancipazione, ma che è anche fatalmente sovrapponibile alla condizione contemporanea dei bambini costretti a casa dal coronavirus.

Liberamente ispirato al romanzo ‘Il Bambino di vetro’ di Fabrizio Silei il film girato tra Bracciano, Albenga, Montecatini terme, Cosenza e l’Austria, annovera nel cast oltre alla Goggi trasformata in nonna ricca e dispotica ma in fondo fragile, Giorgio Colangeli, Giorgia Wurth, David Paryla, Massimo De Lorenzo e uno straordinario gruppo di attori ragazzini, quasi tutti esordienti al cinema, eccezion fatta per il protagonista Andrea Arru, nei panni dell’undicenne Pino.

La trama

E’ un bambino che a differenza dei suoi coetanei vive da sempre isolato da tutti, confinato nella sua grande villa da una malattia ereditaria che lo rende fragile costretto a vivere (più per l’iperprotettività dei genitori e della nonna che per la malattia) sotto una campana di vetro a studiare privatamente e ad osservare con il binocolo i suoi coetanei che corrono in bicicletta (lo sgangherato gruppo degli Snerd) vestito con casco e mantello come i supereroi che gli fanno compagnia nella sua stanza.

Pino sogna di vivere una vita come gli altri ragazzi e di entrare a far parte anche lui degli Snerd, e tutto cambia dopo l’inaspettato incontro con la carismatica Mavi, la leader del gruppo, che lo mette alla prova offrendogli la possibilità di far parte della banda e di aiutarli a rivaleggiare con il gruppo dei rivali.

Animato dal coraggio e da un desiderio di avventura, libertà e come accade oggi con il coronavirus, addirittura dalla voglia di scuola, il ragazzo intraprende la strada verso l’emancipazione, mettendo alla prova le sue fragilità, le rigide regole della nonna, intenzionata a far valere le sue convinzioni sul destino del nipote, e quelle dei suoi genitori inevitabilmente assoggettati alle imposizioni della dispotica nonna. I guai non mancheranno, misteriosa sparizione del ragazzino compresa e, aiutato dai suoi nuovi amici, il protagonista dovrà decidere di ingaggiare la sua personale e fondamentale battaglia per dimostrare che anche lui merita una vita come gli altri ragazzi.

Agi.it

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