Anna Tatangelo: “A Sanremo la mia vita, canto la crisi di coppia”

«Nelle canzoni parlo di me, se poi il mio compagno si chiama Gigi D’Alessio è un problema di altri». Anna Tatangelo mette in chiaro le cose. La cantante si prepara al suo settimo Festival di Sanremo dove porterà «Le nostre anime di notte», brano in cui una donna si rivolge all’ex per fare il punto su una storia che è finita.

È accaduto lo stesso a lei e Gigi D’Alessio qualche mese fa…
«Io e Gigi ce lo siamo detto: siamo artisti, viviamo di musica quindi non ci possiamo precludere di cantare l’amore. Se non si parlasse della propria vita non esisterebbero le canzoni».

Il testo verrà spulciato per cercare dettagli del vostro rapporto. Le dà fastidio?
«Non me ne frega niente. Nella mia carriera ho cantato di molti argomenti a cui tengo, dalla violenza sulle donne alle discriminazioni dei gay, ma per proteggermi ho spesso tralasciato di mostrare la mia vita. Adesso ho capito che se la mia vita diventa parte di quella di tutti attraverso una canzone va bene. “Le nostre anime di notte” racconta di due persone che dopo un periodo di condivisione si sono allontanate condividono ancora un sentimento».

Il titolo è ispirato all’omonimo romanzo di Kent Haruf da cui il film con Robert Redford e Jane Fonda?
«Non ne conoscevo l’esistenza fino a che non me lo hanno fatto notare quelli cui ho fatto sentire la canzone. Devo recuperare. Però la storia è diversa. Lì si parla di persone anziane. Io sono nata vecchia e sto ringiovanendo».

Nell’album in arrivo, «La fortuna sia con me», il tema dell’amore finito torna. Adesso che con Gigi le cose sono tornate a posto non le sembra sorpassato?
«Nei mesi in cui è nato ci sono stati cambiamenti radicali nella mia vita. Ho resettato tutto, sia nel privato con Gigi che nel professionale cambiando i collaboratori e aprendomi a suoni più internazionali che ho scoperto con i miei ascolti».

Nel brano che dà il titolo al disco racconta il dolore dell’addio e la ricostruzione di una nuova vita che passa anche per un caffè che ci si prepara da soli…
«Quando esci da una storia importante all’inizio è dura. Mi sono trasferita in un nuovo appartamento con mio figlio e mi sono sentita fragile. Poi col tempo ho sentito che stavo tirando fuori le cosiddette…».

Nozze in vista?
«Ma allora siete tutti fissati! Al momento no. Saremo i primi a farlo sapere».

Come si prepara a questo Sanremo?
«Vado a giorni alterni. A volte serena, a volte l’emozione mi agita così tanto che non dormo la notte sebbene quel palco ormai sia familiare».

La prima volta ci è salita a 15 anni. E vinse fra i Giovani. Più agitata allora o adesso?
«Ora. Non c’è paragone. Allora mi aiutava l’incoscienza. La mia unica preoccupazione erano i commenti dei compagni di scuola e del paese quando sarei tornata».

E che fecero?
«Un’accoglienza strepitosa. La festa iniziò all’uscita della superstrada».

Un solo sms. Senza aver sentito le canzoni, chi vota?
«Per amicizia direi Il Volo: abbiamo subito gli stessi pregiudizi. Però loro hanno già vinto, quindi dico Achille Lauro perché se lo merita o Nino D’Angelo che è uno di famiglia. E per solidarietà femminile vorrei sostenere anche Paola Turci».

Poche donne al Festival e in genere nella musica italiana…
«Quello che mi fa arrabbiare è che non ci siano duetti fra donne. Si parla tanto di solidarietà femminile e poi…».

Ha vinto Celebrity Masterchef, prepari un piatto per questo suo Festival…
«Linguine con calamari e pomodoro. La semplicità del pomodoro e la forza del mare che fa la differenza».

Per la 10 year challenge, giochino virale sui social, lei ha messo uno scatto col pancione…
«Sono fiera di me. A 22 anni avevo fatto cose che in tanti ci mettono una vita a fare: aspettavo un bimbo e avevo già partecipato quattro volte a Sanremo».

Andrea Laffranchi, Corriere della sera

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