Kanye West fuori controllo: “George Floyd è morto per un’overdose”

In un podcast il rapper ha affermato che l’afroamericano non è morto per colpa dell’agente di polizia. I familiari della vittima lo denunciano per 250 milioni di dollari

Kanye West continua a creare polemiche con le sue affermazioni shock, dopo le sue recenti dichiarazioni antisemite che hanno portato al blocco del suo profilo Twitter. Durante il podcast Drink Champs il rapper ha affermato che a causare la morte di George Floyd sarebbe stato un abuso di droghe e non una lunga stretta al collo da parte di un agente della polizia di Minneapolis. West ha sostenuto che l’afroamericano sarebbe morto per un’overdose di fentanyl, un potente psicofarmaco.

LE DICHIARAZIONI DI WEST – Il commento controverso di Kanye West, il cui nome è ora Ye, è stato fatto mentre il rapper discuteva del documentario “The Greatest Lie Ever Sold: George Floyd and the Rise of BLM”, dell’opinionista conservatrice Candace Owens: “Se guardi bene il ginocchio del poliziotto non era premuto sul collo di Floyd”.

LA MORTE DI FLOYD – La causa della morte di George Floyd è stata risolta in tribunale che ha stabilito che l’afroamericano è morto a causa del ginocchio che l’agente Derek Chauvin gli ha premuto sul collo per 9 minuti e mezzo. Durante il processo il dottor Andrew Baker, medico legale capo della contea di Hennepin, ha testimoniato che la causa immediata della morte di Floyd è stata “l’arresto cardiopolmonare che complicava la compressione debole, di contenimento e del collo delle forze dell’ordine”, dichiarando che la malattia cardiaca di Floyd e l’uso di fentanyl furono solo dei fattori che contribuirono alla sua morte, non la causa diretta. Nell’aprile 2021, Derek Chauvin è stato dichiarato colpevole di tre accuse di omicidio e omicidio colposo.

LA DENUNCIA DEI FAMILIARI DI FLOYD – La compagna di George Floyd, Roxie Washington, ha presentato una denuncia per diffamazione, a nome della figlia minorenne, chiedendo un risarcimento a Kanye West di 250 milioni di dollari. In un comunicato stampa rilasciato dalla famiglia della vittima, gli avvocati hanno affermato che West ha fatto “false dichiarazioni sulla morte di George Floyd per promuovere i suoi marchi e aumentare il valore di marketing e le entrate per se stesso, i suoi partner commerciali e i suoi associati”.

LE MAGLIETTE “WHITE LIVES MATTER” – Legato a doppio filo rosso con Floyd sono proprio le ultime velenose critiche che si è attirato il rapper che ha indossato durante alla settimana della moda a Parigi a fine settembre una maglietta con scritto “White Lives Matter”, in occasione della sfilata del suo marchio. La frase riprende, capovolgendolo, lo slogan “Black Lives Matter” (le vite dei neri contano), che si oppone a razzismo e brutalità della polizia. Uno slogan nato in seno alle proteste a seguito dell’uccisione dell’afroamericano nell’estate 2020.

Ma West non si ferma qui e ha intanto deciso di regalare proprio le controverse magliette con la scritta “White Lives Matter”. Le ha distribuite gratuitamente ai senzatetto nel quartiere Skid Row di Los Angeles insieme allo stilista e socio Ian Connor, in passato considerato il suo ispiratore nel mondo della moda e nelle sfilate del marchio Yeezy, che è stato accusato di violenza sessuale da diverse donne.

COMMENTI ANTISEMITI E SOCIAL – Qualche giorno fa l’account Twitter del rapper era stato bloccato per violazione delle linee politiche, per commenti antisemiti. A causa di un tweet, in cui aveva annunciato che appena si fosse svegliato avrebbe “alzato a livello 3 l’attacco agli ebrei”, riferendosi a un codice dell’esercito militare americano. Questa restrizione dei social lo avrebbe spinto a prendere in considerazione di comprare Parler, il social network preferito dalla destra estremista, dichiarando a riguardo: “In un mondo in cui le opinioni conservatrici sono considerate controverse, dobbiamo assicurarci di avere il diritto di esprimerci liberamente”.

Torna in alto