TORNA ‘PIAZZAPULITA’ CON LA SATIRA DEL ‘TG PORCO’ DI SABINA GUZZANTI

Da giovedì 22 settembre su La7 il programma d’informazione di Corrado Formigli. “Renzi può ritenersi invitato da qui a fino a giugno”

piazzapulita«Ci prendiamo un impegno con il nostro pubblico. Mostrare quello che gli altri non fanno vedere grazie alla nostra squadra di giornalisti che è la migliore d’Italia. La nostra vera arma in più» dice Corrado Formigli presentando la nuova edizione di Piazzapulita, al via da giovedì 22 settembre su La7. Nella prima puntata si parlerà fra le altre cose di quella che Formigli definisce «la più grande strage dell’Isis e di cui pochi sono a conoscenza» ovvero gli oltre 320 morti di luglio a Baghdad in un attentato. «Mi trovavo in città e sono arrivato sul posto circa 45 minuti dopo l’accaduto», racconta. Il programma si occuperà anche dei comportamenti quotidiani degli italiani «e del conformismo di troppi rispetto alla costante e continua rottura delle regole delle legalità che invece pretendono, giustamente, dai rappresentanti delle istituzioni». In studio certa la presenza di Erri De Luca, Edward Luttwak e Rula Jebreal. Novità della trasmissione, anzi “valore aggiunto”, sarà Marco Damilano secondo Formigli a cui verrà affidato il racconto della politica italiana. “Oggi in prima serata i programmi d’informazione contengono mini-palinsesti, affrontano argomenti di ogni tipo, perché devono moltiplicare i contenuti”.
Ormai nel talk show ci sono sempre gli stessi ospiti, ma il conduttore di Piazzapulita lo considera l’ultimo dei problemi, «Per me» dice il giornalista «la cosa importante è che il pubblico non chieda: chi c’è stasera a Piazzapulita? Ma: che c’è stasera a Piazzapulita? Perché contano i contenuti e la cosa più importante sono le domande. Le domande sono dettate dalla realtà, che è la cosa più spiazzante». Per la prima volta, all’interno di Piazzapulita ci sarà un progetto satirico strutturato. «Avevamo sperimentato con il Terzo segreto di satira, ma ora avremo un vero tg satirico all’interno della trasmissione». Si tratta del Tg Porco di Sabina Guzzanti, che al suo primo appuntamento televisivo avrà come protagonista Virginia Raggi. «In Italia non mancano i talenti: è più una questione di censura, e in Rai mi pare evidente» dice l’attrice comica. Tra i suoi personaggi, vedremo anche Maria Elena Boschi. La comica non interverrà in studio: «Quando vado in tv, voglio parlare di politica seriamente. Hanno smesso di invitarmi dal 2001, in Rai la satira è sparita». «Non abbiamo mai avuto la satira all’interno del programma e credo che quella di Sabina sia giusta per il nostro format. Una satira che fa arrabbiare e riflettere, coraggiosa e mai piatta» dice Formigli, che difende Guzzanti voce fuori dal coro sulla terribile vignetta di Charlie Hebdo dedicata al terremoto di Amatrice. «Sabina fa ridere fa incazzare e riflettere ha sempre un elemento di profondità». «Le pubbliche condanne generalizzate mi fanno sempre impressione» spiega l’attrice comica «è una vignetta che può anche non piacere ma non modifica la realtà. E’ stata fatta passare come la derisione dei morti ma non era certo quello il suo senso». Nato sul web, con 8 milioni di visualizzazioni solo sulla pagina Facebook di Sabina Guzzanti, Tg Porco continuerà a fare satira. «Ci sarà la conduttrice Venezia Cartolani con l’inviata Mara Ventura».
Arriverà il presidente del Consiglio? «Il premier Renzi può ritenersi invitato a Piazzapulita da qui a fino a giugno per ogni giovedì della nostra trasmissione» dice Formigli «Noi nella black list? Penso che fra i doveri del premier ci sia quello di andare ospite nelle trasmissioni usando un criterio pluralista e quindi anche in luoghi “non favorevoli”. Può anche non farlo ma secondo me è sbagliato. Lo invito già dalla prima puntata dove si parlerà di questioni internazionali molto importanti. Ad esempio trovo che la sua linea sull’accoglienza sia molto condivisibile, coraggiosa ed avanzata anche se rischia di non portargli voti e questo è ancora più apprezzabile. Mi piacerebbe però che venisse a dircelo di persona».

Repubblica

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