La nostra intervista con lo stylist Farren Fucci

Se ancora non lo seguite su Instagram, è arrivato il momento di farlo. Farren Fucci è …

Se ancora non lo seguite su Instagram, è arrivato il momento di farlo. Farren Fucci è lo stylist (scoperto su Polyvore), dietro due degli editoriali più chiacchierati dell’anno, con protagoniste due star indiscusse e icone mondiali come Rihanna e Bella Hadid.

Ma non solo, dopo essere entrato nelle scuderie dell’agenzia Wilhelmina Models, ha fatto il suo debutto sulle passerelle della Milano Men Fashion Week per Dolce & Gabbana, lo scorso Giugno.

Progetti futuri, sogni, passioni e la sua – controversa – estetica, e molto altro da scoprire nell’intervista a Farren Fucci.

Prima di tutto, perché hai scelto di chiamarti Farren Fucci? E perché invece su Instagram ti chiami @KarlieFlo$$?

Entrambi i nomi sono stati scelti a caso. Suonavano bene, tutto qui. “Karlie Floss” è ispirato alla supermodel, Karlie Kloss. “Farren Fucci” è la combinazione fra il mio secondo nome, “Farren” mentre Fucci gioca con le griffe contraffatte. Ho sempre amato la moda ma non potevo permettermi di comprare i brand che amavo. Ma una cosa che so sulla moda e sullo stile è che non hai bisogno di abiti costosi, dipende da come abbini i capi.

Hai iniziato a postare i tuoi collage su Polyvore. La cosa che ti ha divertito di più lavorando con Polyvore?

Con Polyvore ho potuto far vedere il mio stile personale, ho iniziato a postare look di sfilata su Twitter così che la gente potesse vedere che ho occhio per i look giusti, ma il mio management team voleva far vedere che ho anche il mio stile, e Polyvore è uno strumento fantastico per mettere in evidenza questo aspetto. Poi hai finito per curare lo styling di alcuni dei nomi più hot del momento, come Bella Hadid e Rihanna. Raccontaci cosa ti è capitato prima di QUELLE cover per Paper Magazine, un vero punto di svolta per la tua carriera.

Bella è stata la prima persona che abbia mai vestito, non avevo fatto nessuno shooting prima, nemmeno a livello amatoriale. La cover di PAPER Mag con lei è stato il mio primo lavoro di styling in assoluto. Rihanna è stata la mia seconda cover, e se ci penso è pazzesco. Prima di quelle cover ho lavorato a stretto contatto con un collettivo, The Fashion Mansion Group, e insieme abbiamo pianificato la strategia per dare inizio alla mia carriera. Ho dovuto aggiornarmi continuamente da quando sono entrato in questo mondo, senza nessuna esperienza precedente o stage ecc.

Quando hai cominciato a interessarti di moda per la prima volta?

Sono cresciuto circondato da donne, quindi la moda è sempre stata parte della mia vita. Mia mamma e mia nonna sono state le mie prime style icon. Gli piaceva tantissimo vestirsi bene anche se andavano a fare la spesa al negozio sotto casa.

Com’è stato lavorare con Bella Hadid per la copertina di Paper Magazine nel dicembre 2016?

Lavorare con Bella è stato fantastico. Era come stare nella stessa classe con una cara amica. Era molto coinvolta nel processo e ha interpretato alla perfezione la mia visione. È stata la prima persona in assoluto a darmi una possibilità, e le sarò sempre grato per questo.

E, ovviamente, raccontaci tutto sulla cover con Rihanna, la tua seconda per la rivista in meno di un anno.

Come puoi immaginare è stata una cosa davvero magica. Mi chiedo sempre se sarò mai in grado di raggiungere quei livelli perché credo di aver realizzato il più grande obbiettivo della mia vita. Ho letteralmente sognato quel momento e oggi mi sembra surreale che sia accaduto davvero. Credo che quella cover dica molte cose sul potere dei sogni. C’è un motivo per cui continuiamo a sognare le stesse cose, credo che Dio non ci dia un’idea senza la capacità di realizzarla. Il numero di quella rivista si chiamava #BreakTheRules, ed è esattamente quello che abbiamo fatto.

Sappiamo che dal punto di vista professionale sei molto vicino a Rihanna. Cosa pensi faccia di Rihanna un’icona? Cos’ha Rihanna che gli altri non hanno?

Rihanna è una persona che ama rischiare, non si lascia limitare da quello che la gente pensa di lei. Lascia che gli altri si facciano un’opinione, ma non se ne lascia scalfire. È una persona vera e genuina e questo la distingue dagli altri. Il suo modo di essere è naturale, e la gente l’adora per questo.

Sappiamo anche ti piaceva molto Bella Hadid anche prima lavorare con lei l’anno scorso. La consideri una ‘supermodel’? Credi che abbia l’ x-factor? Perché?

Bella Hadid è senza dubbio una supermodel. Non c’è mai stata una come lei. La sua immagine è unica e ‘spacca’ in ogni shooting o campagna. Ma ha anche un grande cuore e usa la sua fama in modo positivo.

Hai fatto il tuo debutto in passerella recentemente, alla sfilata di Dolce & Gabbana per la primavera-estate 2018 a Milano nell’ambito della settimana della moda uomo in giugno. Come ti sei sentito a sfilare accanto ad altri tuoi colleghi modelli non professionisti, quelli che i due designer italiani chiamano ‘The Millennials’?

Sfilare per Dolce & Gabbana è stato surreale. Sono rimasto in passerella solo per una decina di secondi ma è stato quello di cui avevo bisogno. Volevo fare il modello da un po’, quindi debuttare alla Fashion Week di Milano con un brand importante come Dolce & Gabbana è stato fantastico. La cosa bella della generazione dei Millennials è che possiamo fare tutti. Ognuno è un esperto in più di una disciplina e quello che stiamo vivendo adesso è una sorta di Rinascimento. Il Rinascimento dei Millennials.

E perché tutti nella moda chiamano questo gruppo di celebs (o i fratelli delle celebs) ‘Millennials’?

Siamo la Generation-Y. Dicono che ogni generazione è più intelligente della precedente e diventiamo maggiorenni con la possibilità di fare un sacco di cose. Siamo nati negli anni ’90 ma il nuovo millennio ci ha cresciuti. Siamo diventati grandi con la TV via cavo, l’iPhone, i social media e in generale con le nuove tecnologie. Sappiamo cosa è trendy e cool ma abbiamo anche uno spirito imprenditoriale.

Chi è la tua icona (vivente o del passato)?

Aaliyah.

E c’è una celebrity con cui ti piacerebbe davvero lavorare? Una o più di una.

Hailey Baldwin, Gigi Hadid, Naomi Campbell, Ryan Destiny e Cassie.

Quali sono state per te le tre sfilate più rivoluzionarie di tutti i tempi?

La primavera-estate 1994 Ready-To-Wear di Chanel, qualunque sfilata di Dior quando c’era John Galliano, e la primavera-estate 1997 di Versace.

I tuoi must-have per la primavera-estate 2017?

Il Bomber Kimono che portavo alla sfilata uomo PE 18 di Dolce & Gabbana e un paio di sneakers di Fear of God.

E cosa, invece, non passerà mai di moda?

Occhiali piccoli e tondi, e le pellicce.

Il tuo servizio di moda preferito di tutti i tempi?

Sinceramente non posso rispondere, ce ne sono troppi che mi piacciono.

E la tua copertina preferita di Vogue (nelle edizioni internazionali) fra quelle più recenti?

Rihanna per Vogue Brasile.

Il tuo libro preferito?

Sweet Dreams di Kwan.

Il tuo film preferito?

Save the Last Dance.

Cosa c’è nell’iPod di Fucci?

ICONIKA- ascoltatela, non ve ne pentirete. Mi sto interessando anche io di musica.

Dove trovi l’ispirazione, cosa ti ispira di più nella vita?

Mi ispirano molte cose ma soprattutto i vecchi film e i videogiochi. L’amore mi ispira più di tutto.

Che cos’è la moda per te?

La moda è una forma di espressione.

Spesso parli, in particolare sui social, della donna “Hoesthetic” (‘hoe’ significa ‘dai facili costumi’ NdT) Qual è l’ ‘hoe-look’ ideale per Farren Fucci? Dicci di più.

Credo che il termine “ideale’ sia un inganno. Qualunque cosa che faccia sentire una ragazza sexy & un po’ ‘facile’ è in linea con la ‘hoesthetic’. Una ragazza deve sentirsi bella e a suo agio con quello che indossa.

Hai una enorme influenza sui social network grazie ai tuoi – molti – follower. Che comprendono nomi importanti come Katy Perry e Rihanna. Il tuo profilo Instagram è un vero e proprio moodboard. Che importanza hanno i social network nel tuo lavoro?

Mi hanno scoperto proprio sui social, i social hanno formato la mia carriera. Li uso come forma di espressione, dai miei ‘meme’ ai post sulla moda. I miei profili sono i moodboard della mia vita.

Perché sei così dipendente da Instagram? Cosa ti piace e cosa non ti piace di questo social?

Non sono dipendente da Instagram. I social sono solo parte della cultura dei millennial. Mi piace molto il fatto che ti danno uno spazio per esprimerti liberamente e connetterti con le persone di tutto il mondo. Quello che non mi piace però e che è vero che confonde la realtà con la nostra percezione.

Infine, hai qualcosa di interessante in serbo per noi? E come ti vedi fra dieci anni?

Un sacco di cose belle stanno succedendo in questo momento. Sto lavorando a stretto contatto con un’artista che si chiama Iconika e mi sto anche interessando di musica. Poi ci sono un po’ di nuovi clienti e ovviamente arriveranno molte cose importanti nella moda.

Lucia d’Angelo, Vogue

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