LA BRIGLIADORI: “POVERA KARINA, UCCISA DALLA CHEMIO”. INSULTI SUI SOCIAL MA LEI VA AVANTI

La conduttrice tv parla dell’attrice appena scomparsa dopo una lunga lotta contro il cancro: “Certe terapie sono veleni. Io guarita dal cancro con un altro metodo”

Eleonora Brigliadori-Karina Huff“Che peccato!!! Karina era dolcissima. Mi era stata simpatica fin dal principio. Un’altra vittima delle cure sbagliate. Non si muore facilmente con un tumore al seno a meno di accettare la folle idea di chemio, radio e interventi devastanti”. Con queste parole Eleonora Brigliadori, volto angelico che per anni abbiamo visto sia sulle reti Mediaset (nel 2011 era all’Isola dei Famosi) sia sulle reti Rai (Notti sul ghiaccio, Fantastico 5) dedicate alla collega Karina Huff, scomparsa ad appena 55 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro iniziata nel 2008, ha scatenato un putiferio sui social. Gli insulti si sprecano così come gli attestati di stima. La Brigliadori, che da qualche anno ha lasciato lo spettacolo probabilmente immaginava ciò che sarebbe successo e nel suo post su Facebook continuava così: “Ci sono quelli che diranno di essere guariti…nonostante la chemio. A loro dico: “Forse eravate già guariti da soli e la chemio è stato un veleno inutile che non è riuscito a uccidere solo perché avevate già risolto”. Ma nel profondo la paura sta erodendo ancora la vostra anima nel farvi credere che quella sofferenza subita sia stata un bene. Confondere il male con il bene è lo scopo degli ostacolatori della verità. La prossima volta che nascerai Karina avrai almeno imparato a riconoscere i falsi profeti della finta sanità di oggi …dalla via che conduce alla verità della vita. … Ti accompagno nella Luce con Amore”.
A prescindere dalle solite discussioni che infiammano i social network a colpi di offese personali e di affermazioni per sentito dire, è vero però che da anni esiste un importante dibattito sui benefici della chemioterapia se rapportati ai pesanti effetti collaterali. Tra i tanti malati oncologici così come negli ambienti delle cosiddette medicine alternative girano diverse cure basate su metodi naturali e non appartenenti alla medicina ufficiale. Ed è proprio a uno di questi metodi che ha fatto ricorso la stessa Eleonora Brigliadori, quando, tempo fa, è stata attaccata da un tumore e come lei stessa ha raccontato più volte: “I medici mi dissero che avevo solo sei mesi di vita. Avevo già perso mia nonna e mia madre con lo stesso male, e per di più le avevo viste spegnersi tra le atroci sofferenze provocate dalla chemioterapia. Mi ero resa conto che il percorso ospedaliero non agevolava, anzi rendeva ancora più difficile anche il trapasso. Ho deciso di non intraprendere alcuna cura e di non effettuare esami invasivi. Sarei dovuta morire, quindi perché farmi bucare, tagliare, aprire? Non ho fatto la chemioterapia perché sono convinta che vada a creare ulteriori problemi fisici, oltre a innescare meccanismi di paura. Avevo un carcinoma al fegato che dopo tre anni è sparito, è stato metabolizzato dal virus dell’epatite”. Il metodo usato dalla Brigliadori è quello della “Nuova Medicina Germanica”, un sistema che attiverebbe l’autoguarigione da parte dell’individuo, il cui ispiratore è il dottor Ryke Geer Hamer.
Il dibattito naturalmente continua e la stessa Eleonora Brigliadori è tornata a dire la sua su Facebook ringraziando le persone che le hanno mostrato comprensione e appoggio nella sua battaglia contro “il veleno della chemio” ma anche prendendosela con chi l’ha ricoperta di insulti, persone che lei definisce “cani da guardia del sistema del farmaco”: “Grazie infinite. quante belle persone nuove che sono arrivate. Lo sappiamo il male ha sempre molte facce e la verità dà fastidio. Come sempre i cani da guardia del sistema del farmaco appena vedono affondare la credibilità delle loro false cure si avventano a cercare di mordere. Gli insulti mi scivolano lontano. Non sapete quante persone mi hanno scritto in privato con affetto e per confermare quanto detto. Sono tanti ormai che hanno capito… peccato per quelli che dovranno morire per capire…non sarà certo possibile dire che non ho provato ad avvisarli”.

di Cinzia Marongiu, Tiscali

Torna in alto