Da domani, su Laf, andrà in onda la serie “L’esploratore del gusto”

Ormai in tutto il mondo, il modo in cui viene prodotto ciò che finisce sulle nostre tavole sta cambiando e conquistando un nuovo interesse, grazie a progetti sempre più innovativi e rispettosi dell’ambiente: lo chef Benjamin Darnaud va alla ricerca dei sapori più autentici e a km0 per incontrare proprio chi sta riscrivendo le regole della produzione e del consumo di cibo, nella serie “L’esploratore del gusto” in onda su laF (Sky 135) da domani  alle 21.10.

In un’era in cui l’agricoltura è in profondo rinnovamento, per introdurre cibi sempre più sani e di migliore qualità, Benjamin Darnaud, come un moderno esploratore, gira il mondo per incontrare alcuni veri combattenti del “mestiere del gusto”: pastori, orticoltori, fornai o pescatori, che condividono la passione per il loro lavoro e una continua ricerca della perfezione. Mai soddisfatti della qualità, con il loro know-howagricolo e gastronomico, reinventano il consumo di prodotti, introducendo una nuova idea di cucina e influenzando l’economia del loro paese.

Il viaggio, in 12 episodi da 50 minuti ciascuno, ha inizio in Portogallo, nei pressi di Lisbona, fra le sue fattorie, la pesca e i pasticcini alla crema; prosegue poi in Belgio, nelle Fiandre, regione famosa per le patatine fritte e per i ricchi terreni agricoli; nei Caraibi, a Martinica, le frequenti catastrofi naturali hanno spesso imposto un uso massiccio di pesticidi, per questo Benjamin incontra un produttore di banane che sostiene il ritorno della biodiversità e un pioniere dell’agricoltura biologica. In California lo chef conosce un giovane imprenditore a capo del più esemplare allevamento di bestiame del paese, mentre in Cambogia ha scoperto la ONG Hope International favorevole alla coltivazione di funghi e il Progetto Alba, impresa sociale che si propone di introdurre una maggiore diversità agricola negli allevamenti e di promuovere pratiche sostenibili. In Giappone, a Kyoto, Benjamin scopre la produzione di germogli di bambù, visita la culla storica della cultura del vero wasabi e partecipa alla realizzazione del sakè tradizionale.

In Irlanda, lo chef scopre il formaggio tipico e visita gli allevamenti di maiali e agnelli, mentre nei Paesi Bassi apprende la pesca sostenibile e assaggia le patate salate. Ad Aubrac conosce la coltivazione secondo i principi dell’agro-ecologia e in Corsica incontra l’unico produttore di latte crudo e burro di mucca, un apicoltore, un giovane contadino che produce frutta e verdura biologica e impara le basi per fare un buon gelato artigianale. In Bretagna apprende la coltivazione di frutti biologici e conosce un giovane contadino-panettiere che gestisce il proprio raccolto di grano e il suo forno da cucina; infine, in Italia, il nostro cacciatore di sapori scopre la pasta, il pomodoro, la mozzarella di bufala e l’orto biologico, i vigneti biodinamici e la reintroduzione del tradizionale allevamento del coniglio di una piccola azienda agricola a Ischia.

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