Arriva Benigni a Polignano a Mare per il ‘Pinocchio’ di Garrone: sei settimane di riprese in Puglia

Nella località di mare sarà ricreata la scena della balena. Le altre location sono la Murgia, Noicattaro e una masseria tra Ostuni e Fasano, scelta per il paese dei balocchi. Al via i casting

Matteo Garrone torna a girare in Puglia dopo Il racconto dei racconti. E la fiaba questa volta è regina nazionale: Pinocchio. Le riprese sono appena cominciate nella tenuta La Fratta a Sinalunga, nel Senese. Qui è stato ricostruito il villaggio di Geppetto che è interpretato, come ormai noto, da Roberto Benigni, in un ritorno al cinema atteso, e in una specie di autopassaggio del testimone dal ruolo di Pinocchio (in un suo film non molto fortunato) al suo papà, Geppetto il falegname, capace di cavare il burattino animato, anche bambino a bugie alterne, da un coccio senza pretese.

In Toscana si girerà per tre settimane, del set si vede poco, è più che blindato, in pieno Garrone style. Quindi, si andrà in Lazio, ma quello che a noi interessa è che le riprese proseguiranno in Puglia per 6 settimane, dove prende forma di ora in ora la cartografia dei set. Partiamo dalle certezze, che risiedono nel teatro all’italiana più piccolo d’Europa, a Noicattaro. Questo sarà il palco (preferito all’ultimo momento, pare, al Mercadante di Altamura) degli spettacoli di Mangiafuoco, interpretato da Gigi Proietti. Platea, ordini, sipario, tutto miniaturizzato in un effetto che pare su misura per una fiaba e per l’epoca ottocentesca che si va a raccontare: Proietti sembrerà il gigante occhi di brace e starnuto scioglicattivo che ci consegnano le pagine collodiane, senza particolare infingimento.

Siamo in Puglia e, quindi, una masseria tra Ostuni e Fasano; qui rivivrà il Paese dei balocchi, dove Pinocchio (interpretato dal mini attore Federico Ielapi che ha già interpretato Checco Zalone da piccolo in Quo vado?), irretito da Lucignolo, proverà la giostra del divertimento e, fino in fondo, l’essenza del plurievocato ciuchino, in quella continua tensione a transustanziarsi che annoda tutto il romanzo. Qui trafficheranno, probabilmente, gli astuti Gatto e Volpe di Massimo Ceccherini e Rocco Papaleo.

Tra le alture dei borghi, scendendo verso Monopoli si darà vita alla Casa della fatina dai capelli turchini, interpretata da Matilde de Angelis, e al borgo marinaro dove Geppetto cerca Pinocchio. Il mare, quello della balena, il grande ventre del rinsavimento avrà fondali trasparenti e ricamo orlato di grotte dell’ormai iconica Polignano a Mare, la Puglia più amata, scolpita, cinematografica. Quindi la redenzione, che avrà come orizzonte brullo le Murge, di Altamura, Gravina e Spinazzola: è qui che Pinocchio imparerà a diventare quel bambino disciplinato e accudente che suo padre ha sempre sognato.

Il tutto sarà intinto in un colore molto caro a Garrone, il nero (l’ultimo notevolissimo Dogman lo conferma una volta di più), di quello che è già stato definito un horror per famiglie (e sarebbe la prima volta di un film del regista romano, di origini baresi, a tutto pubblico). “Girare finalmente Pinocchio e dirigere Benigni sono due sogni che si avverano in un solo film – ha dichiarato -. Con il burattino di Collodi ci “inseguiamo” da quando – bambino – disegnavo i miei primi “storyboard”. Poi, negli anni, ho sempre sentito in quella storia qualcosa di familiare. Come se il mondo di Pinocchio fosse penetrato nel mio immaginario, tanto che in molti hanno ritrovato nei miei film tracce delle sue Avventure”.

Per prepararsi all’arrivo dell’imponente set (il Pinocchio garroniano è una coproduzione internazionale tra Italia, Francia e Gran Bretagna, targata Archimede, Rai Cinema, Le Pacte e HanWay Film, realizzata con l’energico contributo di Apulia film commission), in Puglia si perfezionano i cast; la Oz Film passa al vaglio, proprio oggi all’Exviri di Noicattaro, dalle 10 alle 18, uomini e donne dai 18 ai 70 anni, e bambini e bambine dai 7 ai 12. Il piccolo teatro cittadino si comincia così a riempire di pubblico. Lo spettacolo sta per cominciare.

Antonella Gaeta, La Repubblica

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