Dirirtti tv della serie A. Tra i criteri di ripartizione, ora si aggiunge lo share tv

Una buona notizia per i grossi club. Tra i criteri di ripartizione dei diritti televisivi della serie A di calcio entra infatti anche lo “share televisivo certificato”. Lo prevede un emendamento alla manovra, riformulato e approvato in commissione Bilancio della Camera. La quota del 20% (riferita al cosiddetto ‘radicamento sociale’) è determinata dunque “sulla base del pubblico di riferimento di ciascuna squadra, tenendo in considerazione il numero di spettatori paganti che hanno assistito dal vivo alle gare casalinghe disputate negli ultimi tre anni, nonché in subordine lo share televisivo certificato”. Il ministro Luca Lotti ha mantenuto la parola, e ha modificato la legge Melandri sui diritti tv. I club medio-piccoli prenderanno più soldi, ma (adesso) con lo share tv i grossi club ci rimetteranno meno di quello che temevano in un primo tempo: sono Juve, Inter, Milan, Napoli, Roma e c. d’altronde che fanno i grandi ascolti. La speranza è che il campionato sia più equilibrato senza dimenticare però i club, e non sono molti, che investono nel pianeta-calcio.

Fulvio Bianchi, dalla sua rubrica Spy Calcio, Repubblica.it

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