Mel Gibson testimonierà al processo per stupro contro Harvey Weinstein

Lo ha deciso la giudice nel procedimento contro l’ex magnate del cinema

L’attore e regista 66enne è il più noto tra i testimoni nel processo per stupro presso la Corte Superiore di Los Angeles. Mel Gibson parlerà a difesa di “Jane Doe”, pseudonimo sotto cui si nasconde una delle donne che accusano il famoso produttore di film Harvey Weinstein di abusi sessuali.

Le accuse di violenze contro Weinstein sono esplose nell’ottobre 2017, grazie al movimento #MeToo, letteralmente “anche io”, che ha dato il coraggio a molte donne dello spettacolo di denunciare gli abusi subiti a Hollywood e, in generale, nel mondo del cinema. In totale, quasi 90 donne, tra cui Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow e Salma Hayek, hanno accusato Weinstein di molestie o aggressioni.

Weinstein è già stato condannato a 23 anni di carcere a New York. Ora il settantenne produttore di film deve affrontare altri 11 capi d’accusa in un processo che dovrebbe durare due mesi. In caso di condanna, Weinstein – che si è dichiarato non colpevole rispetto a tutti i capi d’accusa – potrebbe essere condannato ad altri 140 anni di prigione.

Venerdì scorso, la giudice Lisa B. Lench, dopo una pausa per selezionare la giuria e decidere le prove da ammettere, ha redatto l’elenco dei testimoni, includendo Mel Gibson.

I pubblici ministeri hanno affermato che, nel maggio del 2010, dopo aver ricevuto un massaggio da “Jane Doe” in un hotel della California a Beverly Hills, Weinstein nudo l’avrebbe seguita in bagno e avrebbe abusato di lei. In seguito, secondo le ricostruzioni, quando Gibson avrebbe nominato per caso Weinstein a “Jane Doe”, la donna avrebbe avuto una forte reazione emotiva, dalla quale Gibson avrebbe capito che era stata aggredita sessualmente.

Weinstein si è dichiarato non colpevole e ha negato qualsiasi attività sessuale non consensuale. I suoi avvocati si sono opposti a consentire a Gibson di testimoniare, affermando che ciò che ha appreso dalla donna non può costituire una nuova prova, in quanto Gibson non ricorda i tempi dello scambio avvenuto con la massaggiatrice. A tal fine, l’accusa utilizzerà un altro testimone, Allison Weiner, che ricorda di aver parlato sia con Gibson che con la donna nel 2015.

Anche l’attrice di “Melrose Place” Daphne Zuniga potrebbe testimoniare a sostegno di “Jane Doe”, che Weinstein avrebbe violentato nel 2004 o nel 2005.

L’avvocato di Weinstein, Mark Werksman, sta costruendo una parte della difesa accusando Mel Gibson di antisemitismo e ha chiesto di poterlo interrogare in merito a sue dichiarazioni razziste tra il 2006 e il 2010. La giudice Lench ha respinto la richiesta, dichiarando che l’eventuale razzismo di Gibson non è rilevante per il processo, ma ha acconsentito a che gli venga chiesto se abbia pregiudizi personali e ostilità nei confronti di Weinstein. Da parte sua, Werksman ha infatti sostenuto tali pregiudizi sia perché è ebreo, sia perché ha pubblicato un libro che criticava la rappresentazione degli ebrei nel film di Gibson “La passione di Cristo”. Secondo l’accusa, risulta invece che all’epoca della conversazione con la massaggiatrice, Gibson stava discutendo per entrare in un accordo d’affari con Weinstein, dimostrando quindi che non c’era tale pregiudizio.

Di fatto la testimonianza di Mel Gibson contro Harvey Weinstein vede fronteggiarsi due degli uomini un tempo più potenti di Hollywood.

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