GFVip, Giovanni Ciacci primo sieropositivo nella Casa: “Voglio far capire che si può vivere una vita normale”

Il senese, consulente di immagine e stylist tv si racconta in una intervista 

Al GFVip, in partenza il 19 settembre, Giovanni Ciacci sarà il primo vippone sieropositivo e il suo compito non sarà dei più semplici. Lo racconta lui stesso in una lunga intervista in cui confessa le sue emozioni per l’ingresso nella Casa: “Partecipare al Grande Fratello è come fare il trapezista al circo: ti arriva il trapezio, lo prendi, cominci a volteggiare. Sotto però hai una rete e per me è Alfonso Signorini, perché è stato il primo a crederci”.

Il senese, costumista d’immagine e stylist tv sarà una vera e propria rivoluzione nella Casa. Signorini ha fatto di tutto per averlo e ha persino cambiato le regole del reality show, per permettergli di partecipare. Prima di lui infatti ai concorrenti affetti da Hiv non era permesso l’ingresso.

E proprio di questo parla Ciacci nell’intervista al Corriere della Sera spiegando come il suo compito sarà proprio quello di scardinare lo stigma sociale che ancora resiste su una malattia, di cui si parla sempre meno, ma che continua a colpire circa 1.300 persone l’anno. “E’ importante che io partecipi: per smontare luoghi comuni e disinformazione. Un sieropositivo che si cura ha diritto all’oblio” e aggiungendo: “Ha un po’ paura di creare altri pregiudizi e di non essere capace di spiegarmi velocemente. Ma sento la responsabilità. Qualcuno sui social mi ha dato dell’untore. Questa cosa mi ha ferito. Ma se feriscono uno come me, alto un metro e novanta e con 120 chili addosso cosa provano gli altri?”.

A Ciacci Signorini aveva già fatto la proposta di partecipare al reality lo scorso anno, pur sapendo che uno dei requisiti era proprio il test per l’Hiv: “Quando ne ho parlato con il mio agente di allora è scoppiato lo psicodramma: tutti mi dicevano che non dovevo dire niente a nessuno altrimenti avrei smesso di lavorare…”. Ma è stato proprio questo a convincere il costumista d’immagine che era giunto il momento di uscire allo scoperto, anche a costo di lavorare meno. “Ho chiamato Signorini per dirgli che ero pronto”.

Ciacci racconta di come sia stato scioccante scoprire di esser sieropositivo: “Ho avuto una reazione di paura, sgomento, terrore. Poi mi sono informato e grazie all’aiuto psicologico che danno negli ospedali ho capito che con l’Hiv potevo ‘vivere non convivere. U=U vuol dire che la tua carica virale è annullata: non puoi contagiare nessuno. Puoi fare l’amore con il tuo partner senza usare il preservativo, puoi concepire un figlio che nascerà sano, puoi vivere una vita normale”.

Se vincesse Ciacci ha poi dichiarato: “Devolverei tutto alla ricerca. Ma so che non vincerò. Per me sarà già tanto riuscire a sensibilizzare le persone. E voglio denunciare le ingiustizie: sa che oggi la patente viene tolta a un sieropositivo che fa il rinnovo?”.

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