Negli “Incredibili 2” la famiglia conta più dei superpoteri

Arriva in sala l’atteso film Disney-Pixar. E questa volta tocca a papà Bob restare a casa con figli e occuparsi delle faccende quotidiane

Più delle mirabolanti peripezie, più dei poteri stupefacenti, più dell’eterna contrapposizione tra il bene e il male, contano, negli «Incredibili 2», gli equilibri familiari, le novità nei ruoli dei genitori, le impuntature della prole: «Mi sono reso conto – spiega il regista Brad Bird – che la dinamica della famiglia Parr mi interessa molto di più dei momenti in cui i protagonisti della storia devono vedersela con i criminali. La gente si specchia nei nostri personaggi perché, in fondo, tutti e due i film, “Gli Incredibili” e ora “ Gli Incredibili 2”, parlano di una famiglia». Dai tempi del primo titolo, vincitore dell’Oscar per il miglior film d’animazione e premiato da un incasso globale pari a 633 milioni di dollari, tante cose sono cambiate e sarebbe stato un errore non tenerne conto: «L’idea di un supereroe che si preoccupa di trovare un lavoro per pagare l’affitto è parecchio interessante, e, per il pubblico, è molto più facile identificarsi con qualcuno che, pur disponendo di super-poteri, non riesce a barcamenarsi nella vita di tutti i giorni».

L’altro elemento che facilita il rispecchiamento del pubblico riguarda la divisione dei compiti in casa. Stavolta, perfettamente in linea con l’aria del tempo, Helen Parr, detta «Elastigirl», viene convocata d’urgenza per guidare una campagna in favore del ritorno dei supereroi sulla scena pubblica, così a suo marito Bob non resta che restarsene tra le pareti domestiche, alle prese con figli e faccende quotidiane: «Volevo che “Gli Incredibili 2” ruotasse intorno alla figura di Helen, e mi incuriosiva la prospettiva di analizzare il modo in cui Bob reagisce a questa novità, assumendosi tutte le responsabilità paterne». Il risultato è un film avvincente, che corre su due binari, da una parte la battaglia contro il supercattivo dotato di tecnologie d’avanguardia in grado di ipnotizzare le vittime, dall’altra il percorso dell’impegnatissima Helen costretta, nel bel mezzo della missione, a bloccare tutto per aiutare la figlia a ritrovare le scarpe smarrite.

Ancora una volta i maghi Disney-Pixar realizzano cartoni che parlano agli adulti esattamente come ai bambini, mettendo in forma di disegni colorati tematiche sociali di stretta attualità. Se «Wall-E» aveva affrontato la questione ecologica e il degrado ambientale, «Gli Incredibili 2», in epoca di «Time’s Up» e di «MeToo», valorizza la forza femminile e, attraverso la figura del nemico, allude ai pericoli e alle manie che ci assediano, dall’aumento della disoccupazione alla dittatura dei media. Tutto questo senza rinunciare a un briciolo di gioco e di divertimento. Merito dei personaggi principali e di contorno, della cura con cui sono delineati i caratteri e scelte le voci. Nella versione italiana Bebe Vio doppia Voyd, fan di Elastigirl dotata del potere di deviare e manipolare gli oggetti che la circondano; Amanda Lear presta la voce alla creativa e visionaria Edna Mode; Orso Maria Guerrini anima Rick Dicker, direttore del programma ufficiale di ricollocamento dei supereroi; Isabella Rossellini è l’Ambasciatrice elegante e carismatica che li difende; Tiberio Timperi è Chad Brentley, conduttore di un seguitissimo show televisivo, e Ambra Angiolini è Evelyn Deavor,imprenditrice esperta di tecnologia.

Il look del film è ispirato agli Anni ‘50, con risvolti contemporanei: «Ho ripensato – spiega il regista e sceneggiatore Brad Bird – alle serie e ai film di spionaggio di quel periodo, da “Operazione U.N.C.L.E al “Nostro agente Flint”, ma anche alla saga di 007 e di “Mission impossible”». Alla fine del film, siamo certi, saranno poche le madri di famiglia che non sogneranno di tenere in garage l’Elasticicletta supertecnologica di Helen Parr.

La Stampa

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