Louis Tomlinson rompe il silenzio dopo la morte della sorella: «Grazie per tutto l’amore»

Il cantante è rimasto in silenzio per oltre un mese, dalla tragica scomparsa di Félicité: «Mi avete dimostrato tanto affetto», scrive su Twitter rivolgendosi ai fan, «sono tornato in studio per registrare». Perché «la musica può guarire il dolore»…

Louis Tomlinson rompe il silenzio. Dalla tragica e improvvisa scomparsa della sorella Félicité, l’ex cantante dei One Direction non aveva infatti più rilasciato interviste o scritto post sui social. Proprio con un tweet è tornato a farsi sentire, ringraziando i fan per l’affetto che gli hanno dimostrato in questo difficile periodo: «Voglio solo dirvi grazie per tutte le parole d’amore che mi avete regalato nelle ultime due settimane», si legge sulla sua pagina. «Adesso sono tornato in studio per registrare qualcosa che avevo scritto alcuni mesi fa».

Insomma, Louis prova a rialzarsi e andare avanti. Cerca di ritrovare il sorriso, così come aveva fatto alla fine di marzo partecipando ad una simpatica gara di go-kart per festeggiare il compleanno delle altre sue due sorelle gemelle, Daisy e Phoebe. «Siamo riusciti a divertirci, anche se sapevamo che sarebbe stato veramente difficile», ha scritto su SnapChat l’altra sorella Tomlinson, Lottie. Era stata lei la prima a dire addio a Félicité con un post strappalacrime: «Mi sento incompleta senza di te, vuota. Avrei voluto viverti più a lungo».

«Forse però la mamma aveva bisogno di te e tu avevi bisogno di lei», conclude il post. «Finalmente siete di nuovo insieme». Sì, perché oltre all’infarto improvviso occorso a Félicité, i Tomlinson due anni fa hanno perso pure la madre, 43 anni, per colpa della leucemia. «Attraverso la canzone Two of Us sono riuscito a parlare di questo lutto», ci ha rivelato recentemente Louis. «Sentivo il bisogno di scriverla, è qualcosa che mi è nato dentro, necessario, ne sono stato travolto. Condividere ed esternare le mie emozioni mi ha aiutato tanto».

«Perché la musica può guarire il dolore». E Louis, così, torna in studio.

Nicola Bambini, Vanity Fair

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