SCONTRO SULLA RAI DOPO LE INCHIESTE DI REPORT, RENZI VUOLE LICENZIARE CAMPO DALL’ORTO, MA NON CI RIUSCIRÀ

La querela alla Rai di Roberto Benigni e il caso vaccini che ha scatenato il ministro della Salute Lorenzin, hanno peggiorato la situazione del dg nelle ultime 48 ore. Ma il Quirinale frena: niente cambio

Lo scontro è previsto in commissione di vigilanza Rai dove, a vuotare il sacco sulle responsabilità dei vertici di viale Mazzini, saranno i rappresentanti del consiglio di amministrazione. Un consiglio che aveva poteri immensi prima dell’avvento di Matteo Renzi che ha capovolto gli equilibri assegnando al direttore generale Antonio Campo Dall’Orto l’operatività decisionale assoluta nella principale azienda editoriale del paese. Ebbene, proprio il cda potrebbe “sfiduciare” il dg alla prima riunione in agenda a maggio ove venisse stabilito – dalla politica, appunto- che la Rai ha bisogno di un capo azienda molto diverso da Campo.
Ma la domanda che circola, insidiosa, ai piani alti del palazzo, è questa: davvero l’azionista di controllo della Rai cioè il governo attraverso il ministero dell’Economia, si spingerà a chiedere la testa di Campo Dall’Orto? I bookmaker ad oggi danno il 50 per cento di probabilità al si ed al no, il che sta a significare quanto la situazione sia volatile. Intanto, a favore del dg nominato da Renzi che poi ne è rimasto deluso tanto da volerlo fuori dalla Rai al più presto, si è schierato il movimento dei 5 stelle. Fico ha spiegato che la difesa del dg era quasi un “atto dovuto” visto che il suddetto veniva messo sotto accusa da Renzi, ma i rapporti tra Campo ed i grillini, in realta, sono più strutturati di quanto possa apparire. Carlo Freccero ha provveduto a stringere l’asse fra Campo ed il movimento pentastellato proprio quando Renzi, forse anche stanco delle tante telefonate di gente scontenta dal dg, ha cominciato a far trapelare l’ipotesi di un trasloco del manager. Trasloco, appunto.
Si era pensato di collocare Campo in una delle società ex partecipazioni statali, ma alla fine non si è trovato l’accordo perchè quel genere di nomine necessitano di un ok di massima anche da parte dell’opposizione, mentre Campo non ha molto seguito nel centro destra. Il fronte berlusconiano gli preferisce nettamente la presidente Monica Maggioni che potrebbe fare da “reggente” nel caso in cui il dg lasciasse l’azienda prima dell’estate. Certo, come fanno notare due consiglieri di minoranza, il caso Report, le querele di Roberto Benigni, la tempesta sul no ai vaccini che ha scatenato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, hanno peggiorato la situazione del dg nelle ultime 48 ore. “Campo è fuori controllo, va sostituito” dicono senza remora al Nazareno.
Se fosse solo per il Giglio Magico forse la sorte del direttore generale sarebbe segnata, ma a decidere soprattutto ora – alla vigilia delle primarie del 30 aprile- Renzi non è affatto solo. Con lui ci sono calibri da 90 come l’ex segretario dei Ds Piero Fassino, uno dei fondatori dell’Ulivo che sta coordinando la campagna renziana; il ministro Dario Franceschini che sta assumendo sempre maggiore potere e lo stesso premier Paolo Gentiloni che se la sta cavando alla grande pur essendo il suo, un ruolo di puro “traghettamento” verso il voto.
Tutti i signori del Pd sopra nominati frenano sulla possibilità di un “licenziamento” di Campo mentre spingono, anche su indicazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per una situazione di ritorno alla calma in Rai. Il Quirinale non vuole che si agitino le acque in questa fase delicata: ad aiutare Campo a gestire con maggiore collegialità l’azienda ci penseranno dunque gli stessi consiglieri di maggioranza. Grazie a Mattarella, il dg dovrebbe restare al suo posto. Dovrebbe perché gli scenari sono tutti aperti ed i colpi di scena dietro l’angolo.

di Monica Setta, Tiscali.it

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