Lady Diana, che si sentiva «oppressa» anche in luna di miele

Il matrimonio tra Diana e Carlo è durato dal 1981 al 1992, ma già il viaggio di nozze – prima a bordo del Britannia poi a Balmoral – aveva lasciato immaginare ciò che sarebbe stato: «Un disastro, è servito solo a dimostrare quanto poco avessero in comune»

L’espressione «luna di miele» deriverebbe dalla tradizione nordica di bere un boccale di miele e vino, ogni giorno del primo mese di nozze. Un’altra versione si basa, invece, sull’idea che il primo mese di matrimonio sia il più dolce. Di certo una honeymoon «sbagliata» non promette nulla di buono. E le ultime indiscrezioni su Lady Diana sembrano confermare questa (triste) teoria.

La principessa, infatti, si sarebbe già sentita «oppressa» durante la settimana post-matrimonio trascorsa a Balmoral, l’amato castello scozzese della regina Elisabetta.

Sappiamo tutti, purtroppo, come sarebbe andata a finire. Lei e il principe Carlo, primogenito di Elisabetta II sono andati a nozze il 29 luglio 1981, nella cattedrale di St Paul. E prima di dirigersi in Scozia, i due hanno trascorso i primi dieci giorni di luna di miele navigando intorno al Mediterraneo, a bordo dello yacht reale Britannia.

The Prince and Princess of Wales take a walk by the River Dee on the Balmoral estate during their honeymoon in Scotland, September 1981. (Photo by Terry Fincher/Princess Diana Archive/Getty Images)
Davanti ai fotografi arrivati per ritrarre lei e il neo sposo Carlo a Balmoral, Diana riuscì però a fingere. «Sembravano molto, molto romantici», ha rivelato la fotografa reale Jane Fincher nel nuovo documentario di Netflix The Story of Diana, «Lui la fissava, continuava a prenderle la mano e a baciarla, proprio come farebbe un principe azzurro». E durante l’intervista ufficiale la principessa le disse che quel castello era «un posto incantevole e bellissimo». Un’altra bugia, a quanto pare.

Come ha raccontato Tina Brown in The Diana Chronicles, la mamma di William e Harry odiava quel luogo, inoltre era già stufa delle formalità della routine reale. E come se non bastasse, durante i giorni sul Britannia, Diana aveva scoperto che il neo marito si era portato in valigia i gemelli della discordia, quelli ricevuti in dono dall’eterna amante Camilla, oggi duchessa di Cornovaglia e sua seconda moglie. I gioielli, alla vigilia delle nozze, avevano fatto infuriare Diana per via dell’incisione: le lettere «G» e «F», iniziali di «Gladys» e «Fred», i soprannomi che i due amanti usavano nell’intimità. Un anticipo, insomma, di quel che sarebbe stato il loro matrimonio: un disastro.

The Prince and Princess of Wales leave Gibraltar on the Royal Yacht Britannia for their honeymoon cruise, 1st August 1981. The Princess wears a Donald Campbell dress. (Photo by Tim Graham/Getty Images)
Inoltre la luna di miele mise in evidenza le loro profonde differenze caratteriali. «Il principe aveva portato con sé anche gli amati acquarelli, alcune tele e una pila di libri dello scrittore sudafricano Laurens van der Post», ha scritto la biografa Penny Junor, «Diana, invece, non era una grande lettrice. Odiava i suoi miserabili libri e si era sentiva offesa per il fatto che Carlo preferisse immergere la testa in uno di quelli piuttosto che sedersi a chiacchierare con lei. Il tutto è stato un disastro, è servito solo a dimostrare quanto poco avessero in comune».

La loro – tumultuosa – separazione sarebbe diventata pubblica nel 1992. Ma è solo il 20 novembre del 1995 che Diana serve la sua vendetta, con l’intervista scandalo alla BBC: «Il nostro era un matrimonio piuttosto affollato», dice a milioni di spettatori la principessa del Galles. «Sposare Diana è stato un errore enorme. Ci siamo visti 12 volte prima di sposarci, non ero in grado di capire se fosse la donna della mia vita», la confessione di Carlo, raccolta dal corrispondente reale Robert Jobson nella biografia, Charles At Seventy: Thoughts, Hopes And Dreams, è datata autunno 2018.

Stefania Saltalamacchia, Vanity Fair

Torna in alto