Geolier a Sanremo 2024: “Orgoglioso di portare all’Ariston la mia Napoli”

Il viaggio di Geolier ritrova sul palco dell’Ariston una benedizione per il suo viaggio lungo oltre un anno (il suo album Il Coraggio dei Bambini è stato certificato cinque volte disco di Platino, ndr) destinato, fatalmente e fortunatamente, ad arrivare in questo 2024 con una ben precisa liturgia che trova conferma nella notizia della sua terza data allo stadio Maradona. Il suo racconto pare incredulo: “I tre concerti a Napoli saranno una festa per l’intera città, una sorta di secondo scudetto. A Napoli tutti mi fermano per scattare foto, a Milano è diverso: la gente mi saluta ma non è come nella mia città”. Inoltre è stato annunciato anche un concerto al Lucca Summer Festival il prossimo 5 luglio. Prima di entrare nello stadio c’è da affrontare il palco del Teatro Ariston. Il suo brano I p’ me, Tu p’ te in occasione dei pre-ascolti ha diviso. Portare sul palco di Sanremo un brano integralmente in napoletano ha generato qualche perplessità ma ha anche portato felicità ed entusiasmo per una scelta temeraria e in linea con la filosofia dell’artista: “Il pezzo è nato per Sanremo -spiega Geolier- ma era comunque destinato a essere parte di un disco; Amadeus mi ha dato l’opportunità di partecipare con un brano in napoletano ma dico che per me arrivare e cantare all’Ariston è già una vittoria. Tutto quello che arriverà dopo sarà un qualcosa in più”. Poi sorride ed il pensiero vola alla sua città: “è un momento bellissimo per Napoli, città che è sempre stata piena di iniziative: negli anni ha seminato bene ed ora sta raccogliendo i frutti. E io non mi sono mai snaturato e questo brano lo conferma”.

Sanremo Geolier sostenuto dai suoi amici della SLF (“Abbiamo già fatto i biglietti!”, gli hanno assicurato) non gli dispiacerebbe, se verrà autorizzato, mettere dei maxischermi in piazza. Attesa anche per la serata delle cover, quella del venerdì: conferma che è già tutto prestabilito e alla domanda se ci sarà qualcuno dei Co’Sang ribatte “magari! Ma no, non sono loro”. Ma anche se fosse non avrebbe potuto dirlo. Il Festival per Geolier è anche una questione di emozioni e sorprese: “Ho sempre guardato Sanremo con mamma e papà, sul divano: l’Ariston è un palco magico. Tutti i giorni provo il brano, anche con l’annuncio “dirige l’orchestra…canta Geolier!” Mi sto preparando molto perché voglio fare bene”. Pensando alla vittoria ci sarebbe l’Eurovision ma lui non va oltre: “Sarebbe una cosa in più, stiamo andando un po’ troppo oltre!”. Retrocedendo racconta che i suoi maestri sono i Co’Sang (indossa una maglietta con il loro simbolo, ndr), ma anche Pino Daniele, Massimo Troisi, la cultura neomelodica e Lucio Dalla “che amava tantissimo la mia città. Napoli non è solo Gomorra e Mare Fuori: abbiamo moltissimo da raccontare e io sono onorato di poterlo fare. Mi sento quasi un giornalista proprio perché racconto quello che accade. Mi ispiro e faccio ispirare da ciò che vivo ogni giorno: amo la mia città e le persone che ci vivono. Anche fare le foto con chi mi ferma. Tutto”.

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