Lily-Rose Depp tace sul processo di papà Johnny e respinge le accuse di nepotismo

Non vuole essere definita attraverso gli uomini della sua vita, né giudicata per la sua celebre parentela: in un’intervista ad Elle l’attrice e modella ha spiegato le ragioni del suo silenzio sul burrascoso processo tra il padre Johnny e l’ex-moglie Amber Heard e ha respinto le accuse di nepotismo

Il travagliato processo tra Johnny Depp e l’ex-moglie Amber Heard, scosso da accuse di violenza domestica e rivelazioni scioccanti, ha diviso l’opinione pubblica. Nel vociare confuso dei giudizi Lily-Rose Depp, 23 anni, figlia della star hollywoodiana e dell’attrice francese Vanessa Paradis, ha scelto invece il silenzio. “Quando si tratta di qualcosa di così privato e così personale che all’improvviso diventa non così personale…mi sento davvero autorizzata al mio giardino segreto di pensieri” ha spiegato l’attrice e modella in un’intervista a Elle. “Penso anche che non sono qui per rispondere di nessuno, e sento che per gran parte della mia carriera, le persone mi hanno davvero voluta definire attraverso gli uomini della mia vita, sia che si tratti di membri della mia famiglia o dei miei fidanzati”. Depp ha chiarito quindi la sua volontà di individualità e autonomia: “Sono davvero pronta ad essere definita per le cose che ho messo là fuori”.

IL VALORE DELLA PRIVACY

Depp è nata sotto i riflettori, ma la relazione tra i celebri genitori, le passerelle dell’alta moda (a soli 16 anni è diventata ambassador di Chanel) e i set cinematografici (l’ultimo è quello della nuova serie HBO The Idol, ideata dal creatore di Euphoria Sam Levinson e in uscita nel 2023, nella quale Depp interpreta la pop-star in ascesa Jocelyn al fianco di The Weeknd) non hanno intaccato il valore della riservatezza assimilato da bambina. “Sono semplicemente stata cresciuta in un modo che mi ha insegnato che la privacy è qualcosa che è importante proteggere” ha spiegato. “Sono qui per fare il mio lavoro, e quello che voglio davvero diffondere nel mondo è il mio lavoro”. Un pensiero riflesso non solo nella vita quotidiana, divisa tra la ““vita reale come se ci fossero due realtà”” e il personaggio pubblico più riservato, ma anche sui social network Instagram, ricco di contenuti professionali, e Twitter, invece assente “perché sento che non c’è nulla che voglio dire che non possa dire attraverso il mio lavoro”. Depp ha riconosciuto il merito della separazione tra confini personali e sfera pubblica ai genitori, che “hanno protetto mio fratello e me da questo il più possibile. So che la mia infanzia non è sembrata come l’infanzia di tutti, ed è un fatto molto particolare con il quale avere a che fare, ma è anche l’unica realtà che conosco”.

L’INSENSATEZZA DELL’ESSERE “FIGLI DI”

Nell’intervista Depp ha respinto anche le accuse di nepotismo che hanno spesso ronzato intorno alla sua carriera. “Ci sono abituata. Internet sembra avere molto a cuore questo genere di cose. Le persone avranno idee preconcette su di te o su come sei arrivato lì, e io posso definitivamente dire che niente ti farà ottenere la parte tranne l’essere giusto per la parte. Internet si preoccupa molto di più di chi sia la tua famiglia che delle persone che ti assegnano una parte. Forse metti il tuo piede nella porta, ma continui soltanto ad avere il tuo piede nella porta. C’è molto lavoro che viene dopo questo”. L’attrice ha poi evidenziato l’ “interessante” dinamica che espone alle accuse di essere “figli di” più le donne che gli uomini di Hollywood: “Ne sento parlare molto di più con riferimento alle donne, e non penso che sia una coincidenza”. Discutibile anche la minore entità di insinuazioni simili in altre sfere professionali: “È strano per me ridurre qualcuno all’idea che si trovi lì solo perché è una questione generazionale. Non ha semplicemente senso. Se la mamma o il papà di qualcuno è un dottore, e poi il figlio diventa un dottore, non dirai, “Be’, sei un dottore solo perché uno dei tuoi genitori è un dottore”. La questione è “no, ho frequentato la scuola di medicina e ho fatto pratica””.

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