Gerry Scotti: “Casco e cannula mi hanno salvato dalla terapia intensiva”

“Vi dico solo che sono dimagrito dieci chili”, è tornato a scherzare Gerry Scotti dopo settimane di paura per la positività al Covid. A poche ore dalle dimissioni dopo il ricovero in ospedale per le complicanze della malattia, il popolare conduttore ha rilasciato la sua prima intervista.

Per farlo ha scelto gli amici Nicola Savino e Dj Linus che lo hanno accolto telefonicamente nel corso dellultima diretta di Deejay Chiama Italia.

Il ricovero, durato tredici giorni, ha provato fisicamente e psicologicamente Gerry Scotti. Ma ha spaventato anche il suo vasto pubblico soprattutto dopo la notizia del suo ricovero in terapia intensiva per l’aggravarsi delle sue condizioni. Il presentatore non è mai entrato in terapia intensiva ma ci è andato molto vicino: “Sono stato fisicamente nell’anticamera della terapia intensiva. C’era una stanza e per non farmi spaventare troppo l’hanno data a me. Non ero né nella stanza normale, né nella terapia intensiva. C’era una porta di vetro e vedevo tutto quello che accadeva. Ci sono stato 36 ore e grazie a Dio mi sono bastate. In quelle ore ho visto tutto ciò che è stato, tutto ciò che è e tutto ciò che sarà”. Gerry Scotti ha raccontato di esser dovuto ricorrere alla terapia dell’ossigeno per uscire dalla fase più critica: “Ho fatto l’ossigeno, quello è la cura basilare. Quando l’ossigeno non arriva agli organi, la saturazione comincia a scendere. Come la batteria del tuo telefono: cominci a spegnerti. Avverti spossatezza ed è come se avessi fatto una maratona senza averla corsa. Avevo la cannula nel naso e il casco per la ventilazione che non solo ti dà la dose di ossigeno ma ti aiuta a fare ginnastica con il polmone”. Un’esperienza provante anche mentalmente che difficilmente Gerry Scotti dimenticherà: “Non è stata una passeggiata. Ho visto la storia vera. Tutti sperano di non prenderlo, quando lo prendi speri che sia una di quelle forme per cui te la cavi con la tachipirina. Quando ti accorgi che il sistema casalingo non basta, devi andare da quelli che hanno la pratica”. Il conduttore non ha nascosto la sua felicità nell’essere rientrato a casa e ha ringraziato tutto il personale del centro Covid dell’Humanitas e il pubblico che gli è stato vicino.

Novella Toloni, ilgiornale.it

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