Festa Roma: Favino, romantico, ma non ho la faccia

Come in Promises, ho le mie fragilità ma non rimpianti

“Sono un romantico, anche se non ne ho la faccia, e sono anche molto idealista e leale. Così ho trovato molto bello fare questo personaggio attraverso gli occhi di una regista che ha saputo guardare le fragilità di Alexander senza giudicare mai”.

Così Pierfrancesco Favino parla del suo ruolo in PROMISES, film di Amanda Sthers ispirato al romanzo omonimo della stessa regista, passato oggi alla Festa di Roma e che sarà distribuito in Italia da Vision Distribution dal 18 novembre.
    E che si tratti di una storia veramente romantica lo conferma la stessa Sthers, regista francese di origine tunisina: “Ho scritto undici romanzi, ma sette anni fa ho avuto forte il desiderio di fare una storia davvero romantica ed è uscito fuori PROMISES, non avrei però mai immaginato che sarebbe diventato un film”.
    Girato in inglese, tra Londra e Italia, e ricco di riferimenti culturali, da Calvino a Proust, PROMISES parla davvero di amore romantico, quello appunto di Alexander (Favino), uomo dal passato difficile e che vive facendo il ricercatore librario, per Laura (Kelly Reilly, attrice britannica di 44 anni figlia di Costner nella serie YELLOSTONE) una raffinata gallerista d’arte in procinto di sposarsi. Nonostante Alexander sia felice con sua moglie e la loro bambina, tra lui e Laura è subito chimica.
    Entrambi capiscono al primo sguardo che non avranno scampo, ma il loro destino negli anni a venire sarà solo quello di sfiorarsi.
    Non riusciranno mai ad andare oltre nonostante il desiderio.
    Anche se forse è vero, come si legge nella sinossi, che “un amore mai vissuto è un amore che non potrà mai morire”.
    Nel cast del film, una produzione Indiana Production, Vision Distribution, Barbary Films e Iwaca in collaborazione con SKY e Amazon Prime video anche: Jean Reno, Cara Theobold, Kris Marshall, Deepak Verma, Leon Hesby,Ginnie Watson. “Nella realtà non ho la tendenza a procrastinare quando mi piace una donna – sottolinea Favino – , ma è vero che non sempre ci si incontra al momento giusto. Ci sono situazioni in cui il tempo è sempre sbagliato e allora ci si chiede: chissà se avessi preso un’altra strada cosa sarebbe successo?”.

Ansa.it
   

Torna in alto