Arrestato Casimiro Lieto, autore televisivo Rai

C’è anche Casimiro Lieto tra gli arrestati di questa mattina dalla Guardia di Finanza di Salerno, nell’ambito dell’inchiesta “Ground Zero 2”. L’autore televisivo Rai, avellinese, è finito in manette insieme ai giudici tributari e a imprenditori del salernitano e dell’avellinese. Produttore con la Rai di fortunate trasmissioni tra cui “La Prova del Cuoco”, condotta all’epoca dalla Elisa Isoardi e della “Vita in Diretta” è stato in pole position per la direzione dei programmi di Rai 2, «sponsorizzato» dalla Lega. Nel passato ad Avellino era stato socio di una delle emittenti storiche della città irpina. Secondo fonti aziendali la Rai ha già avviato l’iter per la risoluzione del suo contratto di collaborazione.

Una sentenza in cambio di un impiego

Lieto è accusato di corruzione in atti giudiziari per avere promesso un posto di lavoro al figlio di Ferdinando Spanò, presidente di una commissione tributaria a Salerno; in cambio Lieto avrebbe ricevuto un trattamento di favore in un procedimento tributario da 230mila euro. Tra i due avrebbe fatto da intermediario un altro giudice tributario, Antonio Mauriello. I tre, scrive il gip Pietro Indinnimeo nell’ordinanza, «si accordavano per la corresponsione di un’utilità, consistente nell’individuazione e messa a disposizione, a favore di Fernando Spanò…di un posto di lavoro a beneficio di Franco Spanò, figlio del predetto Ferdinando, al fine di pilotare l’iter procedimentale e condizionare favorevolmente l’esito di un procedimento tributario di 229.086 euro afferente…Casimiro Lieto, definito in secondo grado, con esisto favorevole al contribuente nel corso dell’udienza del 27 giugno 2017Michele Anzaldi, parlamentare di Italia Viva e componente della commissione di vigilanza rai ha subito interpellato l’azienda per sapere come intende procedere nei confronti del dirigente arrestato.

«Rapporti con esponenti della Lega»

Nell’ordinanza di custodia cautelare, Spanò racconta che aveva dato seguito alle richieste di Mauriello e che quest’ultimo «in virtù…dei suoi più volte ostentati rapporti e contatti con esponenti apicali della Lega Nord…esercitava su di lui e su vari giudici un sentimento per così dire di reverenza». Spanò prosegue raccontando che «all’epoca avevo sempre il problema legato alla ricerca di occupazione stabile e remunerativa per mio figlio Franco le cui precarie condizioni economiche e familiari sono state la causa principale per la quale mi sono trovato coinvolto in questa vicenda». Pertanto «proprio attraverso i legami di Mauriello a livello politico contavo di trovare una sistemazione per mio figlio».

Corriere.it

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