Jack Savoretti, esce il nuovo album ‘Europiana’ che celebra l’estate dei ragazzi

Il primo bacio, il primo giro in motorino, il primo ballo su un tavolino: celebra l’estate bella dei ragazzi ‘Europiana’, il nuovo album di Jack Savoretti, che è anche e soprattutto una “lettera d’amore alla musica europea degli ultimi 50 anni” come racconta l’artista inglese dalla sua casa di campagna in Inghilterra. “Non credo avrei fatto quest’album senza l’anno che abbiamo avuto – ammette Jack in un italiano perfetto grazie al padre ligure e all’infanzia nel nostro Paese – è il risultato del lockdown, del tempo avuto per stare con i nostri pensieri, in cui ho dovuto trovare una forma di escapismo, un modo di viaggiare chiudendo gli occhi e creando musica”.

E’ stato così che “ho cercato la colonna sonora per la vacanza che non potevo avere, per me e la mia famiglia ho creato ‘Europiana’, che è il suono sviluppato dall’incontro tra musica americana e europea negli anni ’70”.

Riscoprendo artisti come Julio Iglesias e Patty Pravo, Savoretti si è reso conto che senza di loro non ci sarebbero stati né gli Abba né i Daft Punk e, per arrivare a oggi, Dua Lipa o The Weeknd. Sono sonorità che, in un certo modo, “celebrano con leggerezza quanto siano legate America ed Europa”, importanti soprattutto in un momento come questo in cui “siamo usciti dall’era Trump e Brexit fatta per dividere”. Jack, invece, con questo album che gli dispiace chiamare concept ma in fondo lo è, nel suo essere “la colonna sonora di un film mai fatto, quello della mia e vostra gioventù e delle vacanze estive”, vuole mandare un messaggio di “speranza”. Non a caso il nuovo lavoro, registrato agli Abbey Road Studios tra un lockdown e un altro, si apre e si chiude con la voce dei suoi bambini e dei loro amici. “Volevo concludere l’album con un senso di speranza, come un proposito – dice a proposito di ‘War of words’ – per i miei bambini, da tenere a mente quando guardano avanti”.

L’album, che uscirà il 25 giugno, è stato anticipato dal singolo “Who’s Hurting Who” con Nile Rodgers. “Lui ha molto a che fare con l’idea di musica europea trasformata da quella americana e mi ha dato – commenta oggi – il coraggio di seguire questo concept, questa voglia di vivere, di romanticismo, di celebrare”. Ma è con “More than Ever” che Savoretti dichiara esplicitamente l’adesione totale a questa ispirazione: “In questo brano – spiega – sono io che mi accorgo che i miei ricordi estivi valgono, che ripenso ai viaggi da ragazzino che faccio oggi con i miei bambini, perché quest’anno ci ha permesso davvero di rivalutare ciò che davamo per scontato”. E lui lo ha trascorso con la sua famiglia, che si è allargata tre mesi fa con la nascita di una bambina, la terza dei suoi figli. E lo ha passato pensando a ciò che era davvero importante, a partire dalle sue radici liguri, tanto che avrebbe voluto presentare l’album a Portofino, ma poi le restrizioni legate al covid glielo hanno impedito. La scelta della rinomata località ligure non era il vezzo di un artista inglese, ma il luogo dove i suoi nonni, capo partigiano lui e sfollata lei, hanno trascorso a poche centinaia di metri la seconda guerra mondiale senza conoscersi ancora. Il posto dove – racconta Jack – è stato battezzato, dove tutti lo conoscono e dove si sente a casa.

“Non volevo sfruttare questo gioiello, volevo solo essere lì, ma ha a che fare più con la mia nostalgia che con l’album”. Un amore per l’Italia che nelle fasi più acute della pandemia lo ha portato a scrivere insieme ai fans il brano solidale “Andrà tutto bene” e che oggi lo spinge a dare il via al suo nuovo tour proprio dal nostro Paese.

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