Il nuovo romanzo tratto dalla saga di Suzanne Collins non vedrà la luce prima del 2020 ma, nel frattempo, la Lionsgate è già al lavoro sull’adattamento al cinema
Stando a quando si apprende la storia ripartirà dalla decima edizione dei giochi, in una Panem che sta ancora cercando di riprendersi dalla guerra. «Con questo libro volevo esplorare le condizioni della natura, chi siamo e cosa per noi è necessario per garantire la nostra sopravvivenza. Il periodo della ricostruzione, dieci anni dopo la guerra, viene di solito definito quello dei Giorni Oscuri, è il momento in cui il paese di Panem cerca di rialzarsi. Fornisce un terreno fertile per i personaggi, che affrontano queste domande e perciò definiscono il proprio modo di concepire l’umanità», sono le prime parole della scrittrice.
A fronte del successo dei film precedenti – 694 milioni di dollari per Hunger Games (2012), 865 per Hunger Games – La ragazza di fuoco (2013), 755 per Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 1 (2014) e 653 per Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 2 (2015) – era inevitabile che il presidente di Lionsgate Joe Drake decidesse di riprendere in mano la saga. Il dubbio di molti, però, è un altro: riuscirà il nuovo capitolo ad attirare i fan al cinema pur non contando più sulla presenza della Lawrence, vero volto del franchise? Staremo a vedere.
Mario Manca, Vanity Fair