Federica Nargi e Alessandro Matri: “Quello che vedete sui social è tutto finto”

La coppia racconta la propria quotidianità in cui, anche se non mancano piccole liti e discussioni, regnano allegria e amore

Federica Nargi e Alessandro Matri fanno coppia da 13 anni e hanno due bellissime bimbe: Sofia e Beatrice. Sono affiatati e molto felici, ma anche in casa loro gli screzi e i momenti no non mancano. “Le persone vedono sui social le famiglie del Mulino Bianco ma è tutto finto” dice la coppia al Corriere della Sera, per sottolineare come anche per loro la vita quotidiana è a volte diversa da quella che appare su uno schermo.

Gli inizi
Federica Nargi e Alessandro Matri si sono conosciuti in discoteca quando lei aveva 18 anni e lui 24. E’ stato l’ex calciatore a fare il primo passo, mentre l’ex velina si è fatta desiderare a lungo. “Non gli ho dato il numero per un mese, semmai lo chiamavo io da numero sconosciuto. Ma me lo ritrovavo nei locali la domenica”, ha raccontato Federica Nargi. Hanno preso a frequentarsi e, nonostante alla prima cena di coppia lei abbia cucinato dei sofficini, l’amore è sbocciato e resiste dopo 13 anni. Lei si è innamorata della sua capacità di aspettarla, lui è rimasto colpito dalla semplicità che ha dimostrato… ma tutti e due ammettono che il fattore estetico ha avuto un ruolo importante.

La gelosia di Federica Nargi
“La distanza ha aiutato” ha rivelato Alessandro Matri parlando dei loro primi tempi, quando lei viveva a Milano e lui giocava al Cagliari, poi alla Juventus, alla Fiorentina e infine al Genoa. E Federica Nargi ha specificato: “Ha aiutato a costruire fiducia. Io sono di una gelosia estrema, anche se non me ne dà motivo, ma le spasimanti mi preoccupavano: era calciatore, bello, famoso”. Memorabile una scenata di gelosia in discoteca. “Andiamo in un locale, io arrivo per prima. Poi, vedo arrivare lui, che si sta chiudendo la giacca. Una gli va addosso, gli chiude i bottoni e gli fa: hai freddo?” inizia la ex velina, e il suo compagno conclude: “Ho visto come un’onda anomala attraversare la sala e piombare addosso a questa tizia. Prenderla. Spostarla di peso”.

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