In attesa che la stagione numero 15 di Grey’s Anatomy arrivi in Italia, Shonda Rhimes in una recente intervista ha parlato del futuro della serie tv
Shonda Rhimes è una tra le produttrici statunitensi più influenti della tv di oggi.Da oltre 15 anni è al timone di Grey’s Anatomy, la serie medica di grande successo, che continua a macinare consensi in patria ma anche qui in Italia. I nuovi episodi della stagione dell’amore arrivo nel Bel Paese su Sky dal 29 ottobre, intanto oltreoceano, le avventure di Meredith e co. sono già cominciate da qualche settimana.
Shonda Rhimes, insieme ad Ellen Pompeo, è stata intervista da Entertainment Weekly che per l’occasione ha dedicato un lungo approfondimento allo show con cinque copertine da collezione. La creatrice della serie ha risposto a molte domande, si è parlato del successo dei suoi prodotti, il recente passaggio alla piattaforma di Netfix, e ovviamente la Rhimes ha discusso anche del finale di Grey’s Anatomy. “Ho scritto la fine dello show almeno sei volte, ma non riesco a salutare i personaggi che ho creato. Sono così orgogliosa che oramai fanno parte di me” afferma la produttrice. “Al pensiero che dopo 15 anni siamo ancora in onda e che il pubblico continua a seguire le storie di Meredith, resto sbalordita. È un vero e proprio miracolo, mi commuovo ogni volta”.Anche Ellen Pompeo come Shonda Rhimes è fiera del successo che ha ottenuto la serie tv nel corso del tempo. Sul futuro di Grey’s Anatomy però è ancora molto incerta. Afferma solo di essere molto legata al suo personaggio e alle vicende di Meredith. “Sono cresciuta insieme alla serie tv, sono maturata. Una delle lezioni più grandi di questa serie è che le relazioni cambiamo, si evolvono in qualcosa di diverso” afferma l’attrice,”si devono accettare i pregi e difetti, come una relazione sentimentale.”
Attualmente Shonda Rhimes è produttrice esecutiva di ben 3 serie tv in onda sullo stesso canale di Grey’s Anatomy, come Le regole del delitto perfetto, Station 19 e For The People (drama legale in arrivo il prossimo anno).
Carlo Lanna, il Giornale