Tutto pronto per gli Emmy

In corsa The Handmaid’s Tale, The Americans, The Crown

A poche ore dalla cerimonia degli Emmy, in programma nella notte tra lunedì e martedì, Hollywood è in fermento come di solito accade solo nella settimana degli Oscar. Il fatto è che ormai non c’è più gerarchia fra cinema e televisione e così i premi che a settembre incoronano il meglio del piccolo schermo sono diventati importanti almeno quanto quelli assegnati per il cinema. Chi vincerà questa edizione degli Emmy? I titoli della categoria miglior dramma sono tutti potenziali numeri uno: The Americans (FX), alla sua quinta e ultima stagione, avvincente e storicamente accurato racconto dell’America della Guerra Fredda, The Crown di Netflix, altrettanto accurato racconto della vita a corte della Regina Elisabetta II d’Inghilterra, il popolarissimo fantasy Il trono di spade (HBO in Italia su Sky), la favola distopica di The Handmaid’s Tale (Hulu/Tim Vision), il sentimentale This is Us in Italia trasmesso da Fox e Stranger Things (Netflix). A parità di qualità, forse a fare la differenza sarà la stagione corrente. Se Il Trono di Spade, la cui ultima stagione è uscita tempo fa, è già quasi stata confinata in un angolo recondito della debole memoria hollywoodiana, forse a vincere quest’anno sarà The Handmaid’s Tale, che piace soprattutto per il suo essere puntellata di riferimenti sociali e politici rilevanti nell’America di Trump. Così, anche se la statuetta, dicono i critici, dovrebbe andare alla stagione finale di The Americans a vincere sarà probabilmente la favola distopica che vede protagonista Elisabeth Moss, candidata fra le migliori attrici drammatiche insieme a Claire Foy, che interpreta la regina Elisabetta in The Crown, Tatiana Maslany, per Orphan Black, Sandra Oh per Killing Eve, Keri Russell, spia russa in “The Americans” e Evan Rachel Wood, androide con sentimenti in Westworld. A vincere probabilmente sarà la Moss, anche se a non dare un Emmi a Keri Russell si commette lo stesso peccato che era stato commesso anni fa, quando Elisabeth Moss non era stata premiata per Mad Men. La declinazione al maschile della stessa categoria è composta da Jason Bateman per Ozark (Netflix) Milo Ventimiglia e Sterling K. Brown padre e figlio adottivo in This Is Us” (FOX) Ed Harris e Jeffrey Wright per Westworld e il probabile vincitore, Matthew Rhys per The Americans (sempre che non vinca di nuovo il bravissimo Sterling K. Brown). Competizione tirata anche sul fronte delle commedie. A concorre quest’anno saranno tre prodotti delle piattaforme digitali: La fantastica signora Maisel di Amazon e Glow e Unbreakable Kimmy Schmidt prodotti da Netflix e tre prodotti HBO: Silicon Valley, Curb Your Enthusiasm e Barry, oltre all’innovativo Atlanta (FX) e – a dimostrazione dei tempi che cambiano – ad un unico prodotto della tv generalista tradizionale: Black-ish di ABC. Atlanta è sicuramente la serie più innovativa e originale, ma a vincere sarà probabilmente la commedia che celebra lo stesso mondo della commedia: La fantastica signora Maisel che vede protagonista Rachel Brosnahan, che probabilmente si porterà a casa anche la statuetta per la migliore attrice brillante. Le uniche due rivali che potrebbero impensierirla sono Tracee Ellis Ross, protagonista di Black-ish e Allison Janney per Una mamma per amica. Fra gli uomini a vincere sarà probabilmente Donald Glover, per Atlanta. Per lui sarebbe il secondo Emmy dopo quello dello scorso anno. A insidiarglielo potrebbero essere Bill Hader protagonista della serie HBO Barry e William H. Macy, capostipite della sgangherata famiglia Gallagher in “Shameless”. Fra le miniserie, buone possibilità di vittoria sono riposte in American Crime Story – L’assassinio di Gianni Versace, che potrebbe veder vincere anche Darren Criss molto credibile nel suo ruolo di Andrew Cunanan, l’uomo che uccise Versace, 24 anni fa davanti alla sua villa di Miami. Fra le donne la favorita è Laura Dern, per il minidramma HBO The Tale. La 70 edizione degli Emmy Awards sarà condotta da Michael Che e Colin Jost del Saturday Night Live e per la prima volta in quattro anni, avrà luogo di lunedì, nel tentativo di recuperare un po’ del pubblico che di anno in anno pare sempre più disaffezionato alle serate di premi.

Francesca Scorcucchi, Ansa

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