VENEZIA 73: LEONI D’ORO ALLA CARRIERA JEAN-PAUL BELMONDO E JERZY SKOLIMOWSKI

Con i due riconoscimenti si inaugura la tradizione del doppio premio per registi e attori

belmondoLa notizia arriva adesso ed è di quelle che fanno davvero piacere. All’attore francese Jean-Paul Belmondo e al regista polacco Jerzy Skolimowski sono stati assegnati i Leoni d’oro alla carriera della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Ricordiamo che la kermesse si svolgerà dal prossimo 31 agosto fino al 10 settembre 2016.
A decidere i prestigiosi riconoscimenti, il Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera. Proprio con Belmondo e Skolimowski si dà l’avvio alla novità di quest’anno. A partire dalla 73esima edizione infatti, saranno due i Leoni D’oro assegnati all’interno della Mostra. Uno per i registi o appartenenti al mondo della realizzazione; l’altro a un attore o un’attrice.
Il profilo dei due premiati è di altissimo livello. Jean-Paul Belmondo è vera a propria icona del cinema francese e internazionale. Ha cominciato con ruoli di successo come quelli di A doppia mandata di Claude Chabrol, Fino all’ultimo respiro e Il bandito delle 11 entrambi di Jean-Luc Godard, attraverso cui si è conquistato l’immaginario di attore seducente.
Poi ha raggiunto il successo popolare con molti film successivi. Da L’uomo di Rio di Philippe de Broca a Il poliziotto della brigata criminale di Henri Verneuil. “Un volto affascinante, una simpatia irresistibile, una straordinaria versatilità – ha dichiarato il Direttore Alberto Barbera nella motivazione – che gli ha consentito di interpretare di volta in volta ruoli drammatici, avventurosi e persino comici, e che hanno fatto di lui una star universalmente apprezzata, sia dagli autori impegnati che dal cinema di semplice intrattenimento”.
Per Jerzy Skolimowski, la motivazione del Direttore Alberto Barbera è stata: “ É tra i cineasti più rappresentativi di quel cinema moderno nato in seno alle nouvelles vague degli anni Sessanta e, insieme con Roman Polanski, il regista che ha maggiormente contribuito al rinnovamento del cinema polacco del periodo”. Ricordiamo la trilogia realizzata in Polonia ai suoi esordi, Rysopis, Walkover e Barriera. E i successi di Il vergine (1967, Orso d’oro a Berlino), La ragazza del bagno pubblico, L’australiano, Mani in alto!, Moonlighting.

film.it

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