Ivana Spagna e il tentativo di suicidio: ‘Un gatto mi ha salvato’

La cantante ospite della Balivo a Vieni da me racconta alcuni momenti bui della sua vita

Un gatto mi ha salvato”. Ivana Spagna, ospite di Caterina Balivo a Vieni da me nella puntata in onda il 16 maggio, come racconta il nostro sito TvZap, parla del tentativo fatto in passato di togliersi la vita. Era un momento terribile per la cantante, che già orfana del papà aveva appena perso la madre. “Il 20 luglio perdo mia madre” racconta nel programma di Rai1, “ho dormito con lei all’ospedale, il giorno dopo ho fatto tutte le cose che son da sbrigare e la sera sono andata a cantare. Finita la serata mi sono chiusa in camerino ho urlato ma sapete perché sono andata? A parte che mia madre mi diceva sempre ‘Ivana quello è il tuo lavoro devi andare’, perché io per il mio dolore non potevo far perdere il lavoro a tecnici, musicisti e tanti altri addetti ai lavori”.Ivana Spagna parla di come in quel periodo fosse stanca non solo fisicamente ma anche mentalmente, al punto da pensare di farla finita: “Sono arivata alla fine del tour che ero rovinata nel fisico e nell’anima e ho detto ‘adesso penso a me stessa’. Ero stufa di lottare, avevo il cuore a pezzi, avevo deciso di chiudere. Si è calmi quando si decide quello, è quella la cosa strana. Io mi ero chiusa in me stessa, cosa che non bisogna fare, bisogna aggrapparsi alle persone che ti vogliono bene. Avevo organizzato tutto quanto e a un certo punto mi arriva la gattina davanti, io ero in bagno e questa che si chiamava Bimba mi è venuta davanti a miagolarmi e io allora ho capito, ho detto ‘E tu a chi resti?’ Allora ho capito suic che stavo facendo l’unica cosa che non dovevo fare: punivo chi mi voleva bene, sono andata davanti alle foto dei miei genitori a piangere perché mi sono resa conto dell’errore che stavo facendo, loro avevano lottato per secondi in più di vita e io me ne volevo togliere così? Bisogna lottare, bisogna andare avanti. E da allora tirerò avanti finché ce la faccio, e un gatto mi ha salvato” chiosa commossa.

repubblica.it

Torna in alto