ANNE HATHAWAY: «ADAM, L’ALTRA METÀ DI ME»

L’attrice era convinta, come donna, di non aver bisogno di nessuno. Poi ha conosciuto Adam Shulman: «Adesso so che ho bisogno di mio marito. Il suo amore così unico e specifico mi ha cambiato»

Dall’antica Grecia in poi si sostiene che l’essere umano sia alla continua ricerca dell’altra parte di sé, quella mancante che lo fa sentire completo. Il premio Oscar Anne Hathaway sembra proprio averla trovata. Ed è il marito Adam Shulman.
«Ha cambiato la mia capacità di stare comodamente al mondo», ha detto alla rivista Elle la star 34enne, «Ho sempre creduto che noi, come donne, non avessimo bisogno di nessuno. Ora, però, io ho bisogno di mio marito. Il suo amore così unico e specifico mi ha cambiato» Una vera e propria dichiarazione d’amore rivolta all’uomo che ha sposato nel 2012. E a completare la felicità dell’attrice è anche il suo piccolo Jonathan, che festeggerà un anno il prossimo 24 marzo.
Dopo essere diventata mamma, Anne si è appassionata a un’importante causa: il congedo parentale. «Quando mio figlio Johnny aveva appena una settimana, io lo stringevo ed ero al nono livello di estasi», ha aggiunto, «Poi, ho pensato improvvisamente “il senso di colpa delle mamme è un’invenzione senza senso”. Siamo abituati a giudicarci l’un l’altro, ma dovremmo rivolgere la nostra attenzione alle persone e alle istituzioni che dovrebbero sostenerci e non lo stanno facendo».
Diventata ambasciatrice delle Nazioni Unite per i diritti e per l’uguaglianza delle donne, la star ha tenuto un importante discorso su questo tema all’Onu, in occasione della Festa della donna. E lì si è concentrata sulle «disuguaglianze sul posto di lavoro». L’attrice è pronta a far sentire la sua voce, diventata più forte di prima grazie all’amore del suo Adam.

Azzurra Digiovanni, Vanity Fair

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