CARLO CONTI, CONDUTTORE PERFETTO

U16RJOSwmiJcc8UQ_p

(di Cesare Lanza) Credo di conoscere Conti a sufficienza per dire che certamente comprende l’acuta analisi di Dario Fo e a Sanremo, sickness tenendone conto, è stato un conduttore perfetto, dando al pubblico ciò che il pubblico si aspettava, né di più né di meno. Forse, per le ragioni esposte da Fo, poteva risparmiarsi la convocazione di qualche comico, del tutto inutile. Per il resto, perfetto: misurato, mai sopra le righe, equilibrato, attento a evitare scivoloni, rigoroso nelle presentazioni, educato verso tutti… Non è colpa sua se a Sanremo non c’è cultura, raramente si sono vissuti (ricordo le genialità di Paolo Bonolis) partecipazione e vibrazioni, emozioni e scintille di talento. Conti è un sublime professionista e non a caso, senza minimamente voler strafare, ha portato a casa il miglior risultato degli ultimi dieci anni, in termini di ascolto. Vogliamo aggiungere una puntina, evidente, di cinismo? Se il pubblico è intessuto di mediocrità, lui ha messo insieme la miglior mediocrità possibile. Se c’è uno che fa il passo secondo la possibilità delle gambe, questi è Conti. Difatti, ha già fatto capire che non concederà il bis richiestogli, per il 2016, da Giancarlo Leone (altro eccezionale campione ed esaltatore di mediocrità). “E’ impossibile – ha detto Carletto – ripetere i risultati di quest’anno…” e ha ragione: l’impresa, cioè le ripetizioni, non è mai riuscita né a Pippo Baudo né a Mike Bongiorno, né a Fabio Fazio né a Gianni Morandi. Prosit.

Torna in alto