Michael Bay a processo per maltrattamento… di piccioni

Il regista di “Transformers” avrebbe usato gli animali per alcune sequenze in cui questi venivano colpiti da un’auto. Ma lui si difende

Guai per il regista Michael Bay. Il regista di “Transformers” e altri blockbuster è finito a processo per presunti maltrattamenti ad animali sul set del film “6 Underground”. In particolare 40 piccioni sarebbe stati scagliati più volte contro una macchina in movimento. I fatti risalgono al 2018 quando le riprese si sono svolte in Italia, a Firenze, tanto che tutto è partito da un agente di polizia italiano presente sul set. Secondo la pm gli imputati “sottoponevano in tal modo per crudeltà e senza necessità circa 40 piccioni a sevizie e comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche”.

Per Michael Bay dunque un processo tutto italiano. A occuparsi del caso è infatti la seconda sezione del tribunale monocratico di Firenze. Insieme al regista gli altri imputati sono Edoardo Martino, socio dello Zoo Grunwald da dove vengono i piccioni, Costei Padurariu e Giancarlo Alpini. In realtà pare che degli animali in questione nessuno sia morto durante le riprese e alla fine siano tutti tornati allo zoo. 

La scena in questione è nelle fasi iniziali del film e vede la macchina con a bordo Ryan Reynolds lanciata a folle velocità per le strade di Firenze. A dire il vero nel montaggio finale vengono investiti un motociclista, un povero pedone mentre un gruppo di suore si salva per un soffio. Di piccioni se ne vedono giusto un paio che si alzano in volo spaventati ma per loro nessun impatto. Fatto sta che nel 2018 un agente di polizia presente sul set invece rimase colpito nel vedere gli animali coinvolti in maniera a suo dire traumatica nella scena e decise di sporgere denuncia. L’avvocato di Bay sostiene che il regista, “da convinto animalista abbia rispettato tutte le regole del caso”.

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