Kevin Spacey a Torino per un premio tra le polemiche: “In questi anni non mi sono mai nascosto”

L’attore ospite del Museo del Cinema per la prima uscita pubblica dopo l’assoluzione del processo a New York dall’accusa di molestie. Ha parlato dell’impatto delle accuse sulla sua vita e ha espresso gratitudine a Franco Nero che lo ha fatto tornare sul set

Kevin Spacey, coinvolto nell’onda Weinstein con una causa vinta ma altri procedimenti in corso per accuse di molestie omosessuali, è a Torino dove riceve la Stella della Mole dal Museo del Cinema e dove tiene una masterclass.

Il due volte premio Oscar ha parlato dell’impatto delle accuse sulla sua vita: “Vivo la mia vita ogni giorno, vado al ristorante, incontro le persone, guido, gioco a tennis, ho sempre incontrato persone generose, genuine e compassionevoli. Non mi sono nascosto, non sono andato a vivere in una grotta”, aggiungendo “Quello che si vede nei media non è la vita vera, non mi sto riappropriando della vita pubblica perché non l’ho mai lasciata”.

IL RITORNO SULE SET – Kevin Spacey ha parlato del primo ruolo che lo ha riportato sul set, “L’uomo che disegnò Dio”, seconda regia di Franco Nero: “Sarò grato per tutta la vita a Franco Nero per avermi fatto tornare sul set, per avermi offerto un film quando tutti gli altri avevano paura. Il ruolo non ha importanza, importante è il suo gesto, quello che ha fatto in un momento particolare per la mia vita. Mi ha chiamato e mi ha detto ‘indipendentemente da tutto’ voglio che tu sia nel film e questo non solo come persona ma come attore ha significato moltissimo”.

TRA ESPERIENZE E VITA, LE PAROLE DELL’ATTORE – Selfie in strada, persone che lo avvicinano, Spacey si è goduto Torino, incurante forse delle polemiche, e ha raccontato: “Ho sempre incontrato persone che mi hanno difeso e sostenuto, sin da quando all’inizio della carriera nessuno voleva assumermi ma poi qualcuno non ha creduto in me. Ed è accaduto di nuovo”. Le esperienze della vita cambiano tutti, l’esistenza stessa è cambiamento “ma è anche grande portatrice di opportunità e doni”, ha detto ancora. “A un certo punto bisogna affrontare il silenzio ed è lì che trovi risposte per il futuro. Ci sono momenti della vita in cui forse perché sei giovane o non abbastanza esperto succedono cose che poi con l’esperienza non rifaresti, ma non so se il mio io più giovane farebbe altre cose rispetto a quelle fatte all’epoca”, ha aggiunto forse accennando ai suoi casi legali. 

IL PREMIO A TORINO – Invitato dal Museo Nazionale del Cinema, Kevin Spacey è alla Mole Antonelliana di Torino lunedì 16 gennaio per tenere una masterclass pubblica, al termine della quale riceverà dalle mani del presidente Enzo Ghigo e del direttore Domenico De Gaetano il Premio Stella della Mole. Poi incontrerà il pubblico al cinema Massimo, introducendo la visione di “American Beauty”, uno dei due film che gli sono valsi il premio Oscar (l’altro è “I soliti sospetti”).

IL METOO E I PROCESSI – La carriera di Kevin Spacey è stata investita nell’autunno 2017 dallo tsunami #MeToo sull’onda del caso Weinstein. L’attore, che stava vivendo il successo della serie “House of Cards”, aveva girato il film di Ridley Scot a Roma “Tutti i soldi del mondo” e aveva altri progetti in corso d’opera, è stato cancellato nei contratti, sostituito nel film, costretto a fare coming out ed è finito sotto processo dopo le accuse, numerose, di molestie omosessuali a cominciare da quella di Anthony Rapp, collega attore all’epoca dei fatti 14enne. Una prima causa si è concluso il 20 ottobre a New York in cui la giuria ha assolto la star dalle accuse di molestie sessuali rivoltegli da Rapp che lo aveva accusato di avance sessuali nei suoi confronti dopo una festa, nel 1986, nell’appartamento di Spacey a Manhattan. Durante il processo e nel corso della sua deposizione la star di “American Beauty” aveva detto di non essersi dichiarato pubblicamente omosessuale per anni perché traumatizzato dal padre, che era razzista e omofobo. Appena la settimana scorsa c’è stata l’udienza preliminare, in collegamento da Londra, in cui Spacey si è proclamato “innocente”, per ulteriori procedimenti tuttora in corso, ben 12 imputazioni per altre accuse da diversi uomini per presunte molestie avvenute tra il 2001 e il 2013.

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