News dal mondo della tv

Cesare Bocci da comprimario del Commissario Montalbano (Rai1) a conduttore di Segreti-I misteri della storia, su Tv2000 (la tv dei vescovi) il sabato sera. In ogni puntata vengono proposti i retroscena della vita di personaggi storici famosi. Dice: «Si tratta di una serie di biografie oltre le nozioni e le etichette che ci hanno consegnato i testi scolastici, il cinema e la pubblicistica. A volte si scoprono lati inediti di personalità che abbiamo catalogato in modo sbrigativo». Lui aveva già l’esperienza de Il giallo e il nero, delitti irrisolti raccontati su Rai3. Adesso passa al gossip storiografico con la benedizione dei vescovi.

Fabio Fazio salvato da Barbara D’Urso. Può il conduttore di Che tempo che fa (Rai3) cimentarsi in interviste ai politici senza essere iscritto all’Ordine dei giornalisti? Per identica ragione la D’Urso venne denunciata dall’Ordine ma il giudice archiviò. Così ora l’Ordine ha deciso di non insistere con Fazio. Dice il suo presidente, Carlo Verna: «La professione è cambiata e l’informazione viene trattata in tantissimi programmi. Io mi limito a sorvegliare i giornalisti iscritti all’Albo, controllando che si attengano alle regole di deontologia e che rispettino le regole». Insomma, meglio non essere iscritti all’Albo, così se si infrangono le regole nulla accade.

Vanessa Incontrada e Lino Guanciale approderanno su Rai1 a marzo con la fiction (alla seconda stagione) Non dirlo al mio capo, ambientata a Napoli. Prenderà il posto di Don Matteo. Altri interpreti sono Gianmarco Saurino e Aurora Ruffino. Riusciranno a non perdere share rispetto a Don Matteo?

Orietta Berti mette in crisi Fabio Fazio. Ospite fissa di Che tempo che fa (Rai1), la cantante si è convertita ai 5stelle facendo arrabbiare il Pd che ha invocato la par condicio, ovvero fuori dalla trasmissione chi si schiera in vista delle elezioni. Anche l’attore Ivano Marescotti ha affermato che passerà dal voto a Rifondazione comunista a quello ai 5stelle. Infine Francesca Fornario (Un giorno da pecora, Radio2) voterà Potere al popolo, se il gruppo di sinistra riuscirà a presentarsi alle elezioni. Si attendono altri outing.

Daniele Bonistalli, inviato di Non è l’Arena, il programma di Massimo Giletti su La7, è stato fermato (insieme all’operatore di ripresa) dalle autorità di Dubai perché denunciato per stalking da Giancarlo Tulliani, il cognato di Gianfranco Fini che in Italia deve rispondere di riciclaggio. Era stato Bonistalli a rintracciare a novembre Tulliani all’aeroporto di Dubai, quest’ultimo aveva chiamato la polizia ritenendosi molestato ma da denunciante s’era ritrovato incarcerato perché pendeva su di lui una richiesta di estradizione. Tulliani è stato liberato a metà dicembre, il giornalista è tornato alla carica ed è nuovamente intervenuta la polizia, che questa volta ha trattenuto Bonistalli e gli ha concesso di tornare in Italia, insieme al collega, solo dopo il pagamento di una cauzione.

Luca Bernabei con la sua Lux Vide è il produttore di Don Matteo (Rai1) che sta ottenendo, nell’undicesima serie, una media di 7,6 milioni di telespettatori (31,5% di share, in leggero calo rispetto all’ultima stagione). Commenta: «Una tv che racconta solo il male la trovo pericolosa. Non possiamo dimenticare che la televisione è pedagogica, la gente impara da essa. Non sarà un caso che in Italia le fiction di maggior successo hanno come protagonisti un sacerdote e una suora. Noi cattolici e credenti dobbiamo smetterla di avere un atteggiamento remissivo, pensando che non ci sia posto in questo mondo per quello in cui crediamo».

Chris Carter torna con l’11esima stagione di X-Files, dal 29 gennaio su Fox. Nonostante il calo di interesse dell’ultima serie, Fox ha deciso di ritentare. I nuovi episodi riprenderanno dal finale di due anni fa e la storia sarà imperniata sulla ricerca del figlio dei due iconici agenti.

Cristina Comencini archivia la terza stagione (ha diretto 6 dei 12 episodi) di Gomorra (Sky) con un’audience di quasi un milione a puntata, e va apprezzato il tributo che riserva alla sua équipe, ciò che non sempre i registi hanno la sensibilità di fare: «C’è questa impostazione visiva che dà un tono acido, livido, un verdastro dominante che fornisce un carattere preciso a tutta la narrazione. Ecco, sottolineerei la bravura dei tecnici».

Giorgio Ponziano, ItaliaOggi

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